La trattativa con il M5s per cercare di trovare un accordo per un nuovo esecutivo giallorosso non sembra convincere l’ex presidente PD Matteo Orfini.
Nell’intervista pubblicata nell’edizione odierna di La Stampa, l’ex presidente PD Matteo Orfini ha commentato le trattative in corso tra i democratici e i pentastellati per formare un nuovo esecutivo giallo-rosso, a seguito della crisi di governo apertasi con la caduta della maggioranza. “A me – ha esordito Orfini – è capitato di fare le consultazioni, ma mai è successo quello che è accaduto in queste ore. Quando si va al Colle, si parla al Colle. Non esiste che ci si parli con agenzie anonime, con esegesi originali di quello che pensa un partito. Questo fa perdere di credibilità a tutto il gruppo dirigente”.
“Noi abbiamo costruito un percorso in direzione – ha proseguito l’esponente dem – con un ordine del giorno votato all’unanimità. Oggi questo percorso si apre formalmente. C’è il tempo di un confronto. Spero che il PD dimostri di essere all’altezza della gravità della situazione. Deve cessare la polemica interna”. Orfini dice no a giochetti interni fatti tra i partiti, non adatti a risolvere una situazione complessa quale quella attuale. Altrettanto complesso sarebbe un accordo con il M5s, che richiede impegno da entrambe le parti.
Come riportato anche da Huffington Post, Orfini ha quindi ammesso quindi che “il PD non ha dato un bello spettacolo” e che l’accordo per un Governo giallorosso è un lavoro complicato, in quanto il M5S non è una costola della sinistra, ma è una forza politica alternativa. “Certo – ha spiegato, come riferito anche da Open – in alcune fasi si può arrivare a costruire maggioranze tra forze alternative tra loro. Non è scontato ci si riesca, anzi è molto complicato. Ma si può tentare”.
L’esponente del Partito democratico si è quindi detto contrario al taglio dei parlamentari punto su cui Luigi Di Maio non è disposto a cedere: “Io sono contrario al modello proposto dal M5s. Noi, nella nostra riforma bocciata dal referendum, tagliavamo i parlamentari nell’ambito di una riforma complessiva. Nello schema M5S – ha sottolineato – si strozza la rappresentanza e si dà un potere estremo a una minoranza che vince. Il taglio deve essere accompagnato da una riforma elettorale, che per me deve essere di impianto proporzionale, in modo da garantire un equilibrio”. Tuttavia, ha concluso Orfini, il M5S potrebbe convergere su un taglio dei parlamentari accompagnato da una legge proporzionale.
Fonte: Huffington Post, Open, La Stampa