Il Premier Giuseppe Conte, a seguito di un lungo ed inteso intervento in Senato e di un dibattito durato più di tre ore, ha rassegnato le dimissioni al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Se Salvini non ha il coraggio ci penso io” ha detto il premier dimissionario con riferimento alla mossa del premier leghista di ritirare la sfiducia.
Così si sono detti addio. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte – terminati il suo intervento al Senato in cui ha attaccato duramente Matteo Salvini e il lungo dibattito con i due Vice – è salito al Quirinale e ha rassegnato le dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. L’ormai ex Premier si è trattenuto solo pochi minuti con il Capo dello Stato e poi ha lasciato il Colle.
Il Quirinale ha invece reso noto che a partire da domani avranno il via le consultazioni che dureranno 2 giorni. Una decisione comunicata da Mattarella con la seguente nota: “Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa sera al Palazzo del Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri Prof. Avv. Giuseppe Conte, il quale ha rassegnato le dimissioni del Governo da lui presieduto. Il Presidente della Repubblica ha preso atto delle dimissioni e ha invitato il Governo a curare il disbrigo degli affari correnti. Le consultazioni avranno inizio domani, mercoledì 21 agosto, alle ore 16.00”.
Come riportato da Adnkronos, i gruppi parlamentari di Senato e Camera saliranno al Colle il prossimo giovedì. Allora il capo dello Stato incontrerà il PD alle 11.00, la Lega alle 16.00 e il M5S alle 17.00 per capire quale scenario di possa delineare. Intanto il numero uno del Carroccio Matteo Salvini ha lasciato uno spiraglio aperto ai grillini in Aula: “Per andare avanti sul percorso delle riforme e per una manovra che tagli davvero le tasse, noi ci siamo”. Una porta immediatamente chiusa dal Ministro della Giustizia, il pentastellato Alfonso Bonafede: “Salvini continua con le sue giravolte, mentre Conte parlava è corso a ritirare la sfiducia”, ha detto Bonafede.
Da verificare, dunque, se si procederà a formare un nuovo governo oppure se si scioglieranno le Camere e si andrà a nuove elezioni, con il rischio, come ricordato da Conte e riferito dall’Ansa, che il Paese vada in esercizio provvisorio e ci sia l’aumento dell’Iva.
Fonte: Adnkronos, Ansa
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