Il missionario comboniano Alex Zanotelli è tornato ad attaccare ancora una volta la Lega e il suo leader Matteo Salvini, invitando i fedeli cristiani a non votarlo.
Ennesimo e duro affondo da parte del missionario comboniano Alex Zanotelli nei confronti della Lega e del suo segretario federale Matteo Salvini. Già in precedenza il sacerdote aveva attaccato il leader del Carroccio – che aveva definito “vermi” gli assassini della piccola Desirée Mariottini, aprendo polemica con il Ministro dell’Interno. Qualche mese dopo, aveva invece proposto di assegnare un premio Nobel a Carola Rackete, Capitana della Sea Watch.
In questo caso, invece, il prete se l’è presa con il partito di Salvini criticando duramente il modo in cui ha gestito le vicende della Open Arms e della Sea Watch, invitando inoltre la comunità ecclesiastica a reagire con fermezza: “I vescovi italiani non possono tenere un profilo così basso, devono schierarsi in prima linea”. Il prelato si è quindi rivolto alla comunità cattolica, spingendola a difendere “la nostra Costituzione” e “i valori cristiani, messi in pericolo da questa grave situazione. Anche i preti devono cominciare a comunicare coi fedeli, esortandoli a venire a messa per cominciare a riflettere su quali sono le conseguenze del votare Lega – e ha quindi aggiunto, come riportato da Il Giornale – Non ci si può dichiarare cristiani e votare Lega”.
In particolare per quanto riguarda Open Arms, l’imbarcazione a cui Salvini ha vietato lo sbarco dei migranti da 18 giorni a Lampedusa, Zanotelli ha sostenuto: “È uno spettacolo indecente e criminale, sono esterrefatto – è la posizione del prelato – Spero che qualche magistrato riesca a trovare violazioni serie sulle basi delle quali condannare il ministro Salvini. Non c’è altra via, deve capire che sta sbagliando”.
“Ho la netta impressione – ha riferito Adnkronos – che tra non molto chi sta governando sarà portato di fronte ai tribunali internazionali, perché questi sono crimini contro l’umanità”. Il prete fa infine appello alla Magistratura perché demoliscano il decreto sicurezza, ritenendo un simile atto quasi un “dovere morale” a fronte di un provvedimento che “dichiara reato il salvare vite umane e mira al sovvertimento dell’ordine costituzionale e del sistema internazionale dei diritti umani”.
Fonte: Il Giornale, Adnkronos
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