Carlo Calenda ha attaccato Matteo Renzi circa l’ipotesi di accordo tra PD e M5s, accusandolo di incoerenza e sostenendo la necessità di andare alle urne.
Altro che ferie. Ai piani alti è stato un Ferragosto di fuoco. Non solo Giuseppe Conte ha scritto a Matteo Salvini – augurando, alla fine, buon 15 d’agosto – anche Carlo Calenda ha fatto lo stesso ma indirizzando le accuse a Matteo Renzi. Quest’ultimo, in un articolo su Repubblica, ha definito senza metti termini un disertore chi punta ad andare al voto, dopo la crisi di governo apertasi con il crollo della maggioranza. L’ex Premier – forse per paura di non avere i consensi necessari per andare alle urne – ha infatti lanciato l’ipotesi di un Governo PD-M5s. “Quindici giorni fa chiamava traditore chi voleva un Governo con i 5S“, fa notare Calenda. E forse non ha tutti i torti.
I pentastellati sono stati da sempre nel mirino degli attacchi lanciati da Renzi, che più di una volta non ha perso occasione per dirne di ogni su Luigi Di Maio e sui grillini, criticandone anzi l’alleanza con la Lega. “Un Governo politico con i 5S non è il modo giusto di fermare Salvini. Non è solo una questione di coerenza ma di sostanza”, scrive Calenda in un post su Facebook. Poi, palesa le derive dello scenario aperto dall’ex Presidente del Consiglio. Il PD potrebbe non solo perdere quella parte di elettori moderati, ma anche snaturarsi nella sua sostanza. “Abbiamo sempre sostenuto che i 5S erano incompatibili con i nostri valori. Oggi sosteniamo che sono indispensabili per difendere la democrazia – prosegue – Il Governo non è neanche iniziato e già abbiamo promesso di approvare il taglio dei parlamentari. Una misura contro cui ci siamo battuti perché, se non inquadrata in una più ampia riforma istituzionale, rischia di aumentare i rischi per la democrazia”.
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Secondo Calenda, l’idea che il Governo con i grillini sia indispensabile per allontanare il voto ed estromettere Matteo Salvini dalle scene non regge. “Come può un Governo tra due forze che si sono pesantemente combattute dare buona prova?”, si domanda il dem. La conseguenza di un accordo potrebbe avere esattamente l’effetto contrario, cioè dare buoni motivi a Salvini per attaccare ulteriormente il PD. Mille cose dividono il partito dai grillini, e questi ultimi quanto a coerenza non possono certo vantarsi. Per Calenda, insomma, bisogna puntare alle urne “lavorando subito alla costruzione di un Fronte Repubblicano largo e innovativo e mobilitando rapidamente l’Italia seria”.
Già alla vigilia di Ferragosto aveva ribadito concetti simili, additando alla mancanza di coerenza la principale ragione del discredito della politica:
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E non si era risparmiato neanche su Twitter:
Finché non c’era il rischio di elezioni, tutti a fare i ganassa “mai con o 5S”, “sono come la Lega”. Dopo 48 ore di rischio elezioni è tutto un “dobbiamo fare un governo a qualsiasi costo con i 5S per responsabilità verso il paese”. Ma che credibilità ha questa classe dirigente? https://t.co/nyrpm3jir5
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) August 13, 2019
Insomma, la proposta di Renzi trova opposizione in molti democratici. Neanche l’ex Ministro dell’Interno Marco Minniti si è detto d’accordo, sostenendo la necessità di andare alle urne. Ma la partita è ancora aperta e tutta da giocare.
Fonte: Repubblica, Carlo Calenda Facebook, Carlo Calenda Twitter