Un pensionato di lusso che potrebbe tornare presto in auge. Il nome di Walter Veltroni è comparso nella lista dei possibili Premier che potrebbero reggere un Governo di alleanza PD-M5s. Mesi fa, l’ex Sindaco di Roma aveva previsto un crollo della maggioranza di cui avrebbero tratto beneficio i pentastellati.
Tra i possibili nomi in lista come candidati Premier di un ipotetico governo PD-M5S – una soluzione invocata da Matteo Renzi, ma che non sembra potersi verificare, almeno non nell’immediato – è comparso anche quello di Walter Veltroni. Come informa La Stampa, l’incarico di Presidente del Consiglio viene invocato, come titolo e diritto, da entrambi partiti ex-nemici e ora tendenti all’accordo pur di non uscire dalle scene. I Cinque stelle e fanno il nome di Giuseppe Conte, mentre il PD chiama in causa Enrico Letta e il già citato Veltroni. E se il primo non ha mai preso netta posizione contro i pentastellati – arrivando ad appoggiarne le riforme, come il reddito di cittadinanza – diversa è l’idea dell’ex Primo Cittadino di Roma.
In un articolo su Repubblica, Veltroni ha lanciato cinque idee per costruire “un fronte ampio di forze che si accordi su poche, chiare priorità programmatiche”. Il tutto, per evitare quello che lui – negli scorsi mesi – ha definito il “pericolo Weimar“: cioè la possibilità che si possa verificare nuovamente il Reich tedesco che ha segnato l’Italia nel periodo tra il 1919 ed il 1933.
“Alla Lega bisogna contrapporre non un grido, ma un modo alternativo di intendere la politica, la società. La capacità umile di ritrovare il popolo e quella coraggiosa di salvare l’economia e il lavoro degli italiani dal rischio di una catastrofe”, ha scritto Veltroni.
Nelle volontà del Ministro dell’Interno, ci sarebbe stato infatti l’obiettivo di un cambio di clima istituzionale fondato sull’idea dei pieni poteri e sulla necessità di liberarsi delle opposizioni agendo d’anticipo. E del resto, aveva affermato qualche fa il dem: “Il Pd deve saper declinare i suoi valori in questo tempo della storia. Vengono oggi messi in discussione valori fondamentali, sociali, civili e umani“, ricorda Rai News. Veltroni aveva invitato il suo partito a non avere paura di mettersi controcorrente lottando per l’affermazione dello Ius Soli. Invito che ribadisce anche in questi giorni: “La Sinistra non deve avere paura di essere se stessa, all’odio si deve sempre contrapporre il dialogo. Al razzismo l’idea di una società sicura e giusta perché includente. Alla barbarie crescente del linguaggio e dei gesti la sobrietà delle parole e la profondità dei ragionamenti”.
Su qualcosa però ci aveva visto lungo quando, a marzo – riporta Adnkronos – aveva previsto che il governo sarebbe caduto a causa della manovra. Così come aveva detto che, in assenza di alternative possibili in Parlamento, si sarebbe tornati al voto. “Secondo me Salvini ha tutto l’interesse ad accelerare la fine del governo. Ma anche al M5S potrebbe convenire, perché più dura questo esecutivo, più perdono voti e identità. Sono ostaggio di Salvini”, aveva detto Veltroni facendo notare l’assenza di accordo su molte questioni – Tav in primis – tra le due parti di governo.
“Questa volta, per l’altezza della posta in gioco, nessuno degli elettori di centrosinistra o moderati deve sentire che il legittimo fastidio per l’inadeguatezza di una proposta politica alternativa possa costituire buona ragione per astenersi”, ha concluso Veltroni su Repubblica. Il fondatore del PD ha poi sottolineato temi decisivi per il bene del paese: lavoro, l’istruzione, sicurezza e ambiente, come “asse di riferimento dell’idea di sviluppo della sinistra moderna”.
Fonte: La Stampa, Adnkronos, Repubblica, Rai news