Dal palco di un comizio a Siracusa, Matteo Salvini ha mostrato il rosario e baciato un santino, riaprendo la polemica sui simboli religiosi.
L’ultima tappa in Sicilia del Vicepremier Matteo Salvini si è conclusa a Siracusa. Già a Catania, l’arrivo del leghista ha suscitato polemiche e proteste, tra grida, slogan e rivolte dei cittadini che a quanto pare non hanno gradito la visita. Dopo la crisi di Governo, Salvini si è affrettato a fare campagna e, di spiaggia in spiaggia, ha chiesto il voto agli italiani affinché gli accordino piena fiducia. Anche nella cittadina siracusana le cose non sono andate meglio. Come informa La Sicilia, alcune persone, davanti al palco dove Salvini avrebbe dovuto tenere il comizio, hanno sbandierato a tutta forza cartelli contro il Ministro dell’Interno. Con fatica, provando a gridare più forte dei fischi dei contestatori, Salvini è riuscito a guadagnare il palco e a tenere il suo discorso. Al termine del comizio, il leader della Lega ha mostrato il rosario stretto nel pugno e baciato un santino che gli è stato passato dal pubblico.
Si è riaperta così la vecchia polemica sull’utilizzo dei simboli religiosi. Un gesto commentato duramente da Monsignor Domenico Mogavero, Vescovo di Mazara del Vallo. “Sfruttare la devozione e i sentimenti popolari più puri per bassi interessi elettorali è un comportamento inqualificabile”, ha commentato Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo, come rilasciato ad Adnkronos. “Il primo settembre celebreremo il 65esimo anniversario della lacrimazione della Madonna di Siracusa: chissà, forse la Madonna si sta preparando a lacrimare ancora di fronte a queste manifestazioni così indecenti”, ha proseguito. Mogavero non è nuovo alle cronache. Già dopo il comizio di Milano dello scorso maggio – durante il quale Salvini aveva mostrato il rosario sul palco – aveva bollato come vergognoso l’atteggiamento di Salvini, accusato di agire in maniera opposta rispetto ai dettami della fede, specie in tema di accoglienza.
Fonte: Adnkronos, La Sicilia