Voto, non voto, governo istituzionale. Dopo lo strappo di Matteo Salvini, tante sono le ipotesi che si sono aperte sui possibili scenari che potrebbero prendere piede in queste ore. Tutti gli occhi sono puntati sul Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che di fatto detiene nelle mani la situazione.
“Ho totale fiducia e rispetto di Sergio Mattarella che mi sembra abbia ben chiaro il bene dell’Italia”, così – riporta Agi – Matteo Salvini da Taormina ribadisce il ruolo fondamentale che tocca al Presidente della Repubblica. La crisi di Governo aperta dal leader della Lega ha messo il futuro dell’Italia, almeno per ora, nelle mani di Sergio Mattarella. In assenza di un governo, in assenza di una maggioranza, tutti gli occhi sono puntati su di lui, su cosa farà, e su quale strada deciderà di prendere. Il voto non è infatti l’unica porta aperta.
Potrebbe verificarsi un “governo di garanzia elettorale”. Come riporta la Stampa, si tratta di un esecutivo di transizione con l’obiettivo di portare il Paese al voto prima possibile. A reggerlo, potrebbero esserci due ex Presidenti della Corte Costituzionale: Valerio Onida e Giovanni Maria Flick, a cui si aggiunge il nome di Giovanni Tria e quello di Giuseppe Conte. Il tutto, prima di novembre. Da qui ad allora, sarà necessario avere un governo elettorale visto che – concordano molti costituzionalisti – non è possibile fare campagna elettorale da candidato Premier al ministero dell’Interno. Inoltre, nel caso in cui l’esito elettorale non garantisse subito una nuova squadra di governo, Tria potrebbe restare in carica per definire la manovra.
Un secondo esecutivo potrebbe essere quello “no Tax“, che resti in carica almeno fino a febbraio e scriva la legge di Bilancio rispettando i parametri europei. In questo caso, in lista c’è Carlo Cottarelli. C’è poi l’ipotesi accreditata da Matteo Renzi: un governo istituzionale, con il voto a maggio del 2020. Questo permetterebbe di portare a termine alcune riforme: la legge di bilancio e la riforma sul taglio dei parlamentari voluta dai pentastellati. In più, bloccherebbe l’aumento dell’Iva. In questo caso, la scelta del Premier potrebbe ricadere sull’attuale Presidente del Senato Elisabetta Casellati, oppure su Roberto Fico. Meno probabile, ma comunque in lista, il vicepresidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia, 56 anni, entrata alla Corte nel 2014 grazie alla nomina di Mattarella.
Infine, l’ultima ipotesi presuppone un accordo politico. Il Governo così formato resterebbe in carica fino al 2022. Mario Draghi, che a novembre lascerà la guida della Bce, potrebbe essere il designato alla guida, seguito da Giuseppe Conte. Il “governissimo” resta attualmente l’ipotesi meno accreditata.
Fonte: Agi, La Stampa
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