Tav, il voto al Senato apre la crisi, dice Nicola Zingaretti

Tav: il voto delle mozioni spacca la maggioranza al Senato: può essere un campanello d’allarme per una crisi di governo? Per l’opposizione non ci sono dubbi: il Pd invita Conte a recarsi al Quirinale.

Tav, per Zingaretti è crisi - Leggilo

 

In Senato si vota per la Tav. La mozione targata M5S contraria alla Torino-Lione è stata bocciata con 181 voti a sfavore, mentre i voti favorevoli sono stati 110. Tutte le mozioni a favore dell’infrastruttura sono invece state approvate: la mozione del PD ha ottenuto 180 sì, 109 no e un astenuto; la mozione Bonino ha ottenuto 181 sì, 107 no e un astenuto; la mozione di FdI è passata con 181 sì, 109 no e un astenuto; la mozione di FI ha ottenuto 182 voti favorevoli, 109 no e 2 astenuti.

Immediato il commento del leader dei democratici Nicola Zingaretti, come riporta LaPresse: “La seduta del Senato ha dimostrato in maniera assolutamente evidente che il governo non ha più una maggioranza. La Tav non è solo una fondamentale infrastruttura utile allo sviluppo del Paese. Ma è anche figlia di accordi e trattati internazionali. Un governo non può non avere una sua maggioranza in politica estera e questo governo non ce l’ha. Il Presidente Conte si rechi immediatamente al Quirinale dal Presidente Mattarella per riferire della situazione di crisi che si è creata. L’Italia ha bisogno di lavoro, sviluppo, investimenti e ha bisogno di un governo che si dedichi a questo e non ai giochi estivi di Salvini e Di Maio contro gli italiani“. Una vittoria per la sinistra, dopo la delusione del Decreto Sicurezza.

Tav, per qualcuno è crisi di Governo

Si profila una crisi di governo all’orizzonte? «Queste sono valutazioni che fa Salvini, di certo la Lega pone un problema politico ai suoi partner di governo», ha detto il capogruppo della Lega Massimiliano Romeo, come riportato da Il Corriere della Sera. Romeo aveva parlato anche prima del voto, rivolgendosi direttamente ai colleghi del M5S: «Potremmo condividere la questione identitaria ma se fate parte del governo e il presidente del Consiglio ha detto sì dovete essere a favore della Tav, non ci sono alternative. Su un tema così importante avere due partiti di maggioranza, uno che vota in un modo e l’altro in un altro, pone sul tavolo una questione politica chiara e evidente: chi vota no alla Tav si prenderà la responsabilità politica delle scelte che seguiranno nei prossimi giorni e mesi». Non mancano le parole di Danilo Toninelli, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, raccolte dall’Ansa: «Ho votato a favore della mozione M5S. Vado avanti sereno e tranquillo. Le critiche sono generiche, io continuo a lavorare per sbloccare le opere».

E il M5S come ha reagito? «Abbiamo portato la Tav in Parlamento e sono venuti allo scoperto! Ma la cosa più ridicola è che la Lega li sostiene dopo che il Pd ha presentato una mozione di sfiducia su Salvini. L’inciucio è servito! Aprite gli occhi!». Queste le parole dei grillini. Un’accusa che per la sinistra è l’inequivocabile segnale di un’imminente crisi di governo.

Alessandra Curcio

Fonti: Ansa, Il Corriere della Sera, La Presse

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