Scalfarotto visita gli imputati per l’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega. Salvini critica il gesto. Si scatena la polemica sui social. Ecco cosa è successo.
Matteo Salvini non ha preso bene la decisione di Ivan Scalfarotto di fare visita ai ragazzi americani, fermati per l’omicidio del carabiniere italiano. Non è la prima volta che l’esponente del PD si reca a far visita ai detenuti, ma questa ultima uscita ha attirato numerose critiche. Scalfarotto, in un’intervista a La Stampa, firmata da Alessandro Di Matteo, ha respinto ogni accusa al mittente, puntando il dito contro Salvini, colpevole di averlo reso bersaglio di numerose critiche social. “Tutto è cominciato quando il ministro Salvini ha deciso di trasformarmi in target. Durante tutta la giornata c’erano stati 22 commenti sulla mia pagina Facebook, poi in due ore sono diventati oltre tremila, e immaginate i toni“, ha commentato il parlamentare democratico Scalfarotto.
La scintilla che avrebbe fatto scattare l’odio va ricercata, secondo il parlamentare dem, nel tweet del leader leghista.
“È un tentativo di intimidazione, ma non funziona. Sono convinto del mio gesto, nonostante la tempesta perfetta messa su. La mia ispezione era una verifica della tenuta dello stato democratico“, ha affermato Scalfarotto. In molti gli hanno chiesto il motivo della mancata visita alla famiglia della vittima, questa è stata la sua risposta: “A rendere omaggio a Cerciello Rega sono andati tanti compagni di partito. Il partito era presente e io con il partito. Ma nessuno è andato in carcere. Se ci fosse andato Zingaretti io non ci sarei andato. Il collegamento è sbagliato: in uno Stato di diritto è doverosa la solidarietà per la vittima, ma lo Stato deve anche rispettare chi ha commesso il crimine più efferato“.
“E cosa risponde agli attacchi interni, quelli provenienti dal suo stesso partito di appartenenza, pensa che sia un modo per contrastare la perdita di consensi?” Chiede la Stampa a Scalfarotto: “Probabilmente sì, ma non credo sia la strategia giusta. Si torna al governo rimanendo sè stessi e difendendo i nostri valori, non scimmiottando la cultura dominante. La politica non può solo accodarsi al sentimento popolare, ha la responsabilità di testimoniare valori anche se minoritari. Ci sono state fasi nella storia in cui si sono affermare vere e proprie barbarie perchè lo voleva il popolo. Il Ministro dell’Interno anziché assicurare l’incolumità dei detenuti, come è doveroso, incita la vendetta. Bisogna prendere una posizione netta“.
Nicola Zingaretti, segretario PD, aveva subito preso le distanze dal gesto di Scalfarotto. Anche l’europarlamentare Carlo Calenda non è sembrato d’accordo con il gesto del “collega”, come si evince dal suo Twitter:
Al fianco di Scalfarotto si è invece schierata Emma Bonino, che ha difeso con forza il diritto del democratico di visitare i detenuti, anche se ritenuti responsabili dell’omicidio di un carabiniere italiano.
Alessandra Curcio
Fonti: La Stampa, Twitter Matteo Salvini, Twitter Carlo Calenda
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