Per chiedere le dimissioni di Matteo Salvini, i democratici hanno fatto partire due petizioni: una promossa dal Partito Democratico, l’altra per iniziativa personale di Matteo Salvini. Qualcuno ha chiesto di unirle: ecco cosa è accaduto.
Appena qualche giorno fa Nicola Zingaretti aveva lanciato la petizione per chiedere le dimissioni di Salvini. Il Segretario del Partito Democrativo aveva autorizzato i suoi a raccogliere il massimo numero di firme per allontanare dal governo il ministro dell’Interno leghista. Dopo poche ore a quella ufficiale si era affiancata la petizione dei Comitati di Azione Civile di Matteo Renzi, con lo stesso intento. Ad accompagnare il modulo per firmare le petizioni, ci sono le taglienti parole di Renzi su Twitter.
Firma e fai firmare la petizione per le dimissioni di Salvini: all’Italia serve un Ministro dell’Interno, non un influencer. E serve al Viminale, non altrove ad attaccare i giornalisti. Che altro deve fare di più per meritare una mozione di sfiducia?https://t.co/tUyFDy43KE pic.twitter.com/d4BYlLX9X6
— Matteo Renzi (@matteorenzi) August 3, 2019
Poco dopo arriva la proposta che cambia tutto: dal suo profilo Twitter Carlo Calenda chiama in causa Renzi, Paolo Gentiloni, Nicola Zingaretti e l’intero PD per unire le due petizioni.
Ecco qui. Con 15 minuti di duro lavoro ho fuso le due petizioni per le dimissioni di #Salvini. Che ne dite @matteorenzi @PaoloGentiloni @nzingaretti facciamo questo sforzo di unità? Daje @pdnetwork pic.twitter.com/jylRBOddDZ
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) August 3, 2019
E qui il pubblico social del PD si divide, tra chi è favorevole alla proposta e chi sottolinea le divergenze all’interno del partito. Vista la polemica innescata, è Renzi a decidere di fare un passo indietro e ritirare la sua petizione, come annuncia su Facebook. Dopo tremila firme la raccolta viene bloccata, e l’ex premier accusa il suo stesso partito.
Raccolta ritirata, polemica archiviata? A Renzi il Partito Democratico risponde condividendo le parole della vice segretaria Paola De Micheli, che sembrano dire: “Meno polemiche, più fatti”.
Alessandra Curcio
Fonti: Agi, Matteo Renzi Twitter, Carlo Calenda Twitter, Matteo Renzi Facebook, Partito Democratico Facebook