Gabriel Hjorth Natale, uno dei due americani coinvolti nell’omicidio di Mario Cerciello Rega, carabiniere ucciso a Roma, aveva paura che con Sergio Brugiatelli potessero esserci anche agenti.
Gabriel Hjorth Natale sospettava che all’incontro per scambiare lo zaino rubato a Sergio Brugiatelli con soldi e droga, potessero esserci anche altre persone. L’amico del reo confesso dell’omicidio di Mario Cerciello Rega, carabiniere ucciso con 11 coltellate alcuni giorni fa, parla italiano ed era stato in contatto con l’uomo in bicicletta conosciuto a piazza Mastai. Nella chiamata per mettersi d’accordo per incontrarsi alle 2,30 glielo disse chiaramente: “Vieni da solo, non portarti dietro nessuno”.
La conversazione è stata registrata dal Vice Brigadiere e dal collega Andrea Varriale. Secondo il pm Chiara Gallo non sarebbe un caso che i due siano usciti armati di un coltello Trenknife tipo Kabar Camillus con lama di 18 centimetri. Secondo quanto riferito da La Stampa, anche le famiglie di Finnegan Lee Elder e Gabriel Hjorth Natale starebbero svolgendo una sorta di indagine parallela a quella ufficiale. Secondo la CBS i genitori dei due ragazzi americani si sarebbero infatti rivolto a un pool di investigatori privati per cercare di fare luce su punti ancora oscuri di questa vicenda. Gli investigatori hanno riferito che il giovane ha confessato l’accoltellamento avvenuto durante una rissa. Elder avrebbe detto di aver temuto che uno “strano uomo” volesse strangolarlo, e di non sapere che Mario Cerciello fosse un carabiniere in borghese.
Intanto da San Francisco la famiglia di Finnegan Lee Elder tramite un loro legale chiede “verità” nella speranza che il figlio “torni presto a casa”. L’avvocato Craig Peters davanti alla casa degli Elder ha dichiarato: “Abbiamo l’impressione che l’opinione pubblica abbia avuto un resoconto incompleto della verità degli eventi“. Gli stessi genitori di Elder hanno assistito alla lettura della nota, al termine della quale il legale non ha risposto alle domande. Quello che trapela è che le famiglie dei due ragazzi temono che l’inchiesta dei Carabinieri possa essere poco oggettiva, visto che è svolta dalla stessa Arma dei militari e non dalla polizia.
A. M.
Fonte: CBS, La Stampa
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