Noemi Magni, la giovane di 27 anni morta a Coccia di Morto in zona Focene, è vittima del maltempo che ha colpito il comune di Fiumicino. Nella tarda serata di sabato, la ragazza era uscita per comprare le sigarette con la sua Smart, ma l’auto è stata travolta da una tromba d’aria e lei è stata sbalzata fuori dalla macchina.
Noemi Magni, 27 anni, era a bordo della sua automobile, una Smart, quando una tromba d’aria che ha investito Focene l’ha spazzata via. Un boato fortissimo, un tornado violento che non le ha lasciato scampo. L’auto sbattuta sul guard rail, poi oltre il canale di bonifica con la staccionata della pista ciclabile sfondata. Così, informa l’Ansa, poco prima delle 3 della scorsa notte, la furia del vento ha distrutto abitazioni, un distributore di carburante, ed altre auto. “Ho sentito un botto, pensavo alla grandine, poi ho visto il giardino tutto devastato, sentivo urlare, pensavo fosse esploso il benzinaio”, racconta una ragazza che ha assistito alla scena. Si rammaricano anche gli amici di Cristiano, il fidanzato che l’hanno vista poco prima, senza sapere che sarebbe stata l’ultima: “È entrata nel tabaccaio, noi stavamo fuori neanche l’abbiamo salutata, perché abbiamo visto che stava alzandosi uno strano vento e siamo andati via”, raccontano davanti alle loro macchine distrutte.
Noemi, la prima vittima, era la figlia dei proprietari del Coco Bongo Beach, un noto stabilimento balneare del litorale dove lavorava e organizzava eventi. Amava il suo chihuahua ed era da poco diventata chef. Dopo la scomparsa della giovane l’amministrazione comunale ha sospeso tutte le manifestazioni per l’estate di Fiumicino. “Non ci sono parole che possano colmare il vuoto che una tragedia come quella accaduta la scorsa notte a Focene lascia in tutti noi. La città intera è in lutto per la vita spezzata di questa giovane donna, amata e stimata da tutta la comunità”, dichiarano tutti i consiglieri comunali, come riporta RomaToday.
Ma, oltre al cordoglio di quanti la conoscevano, dell’amministrazione e delle associazioni, resta il grido più forte. Quello di Franco Magni, il padre della ragazza. “Gridava Noemi, non andartene via, l’ha trovata lui, andando dentro il canale inseguito da un poliziotto e un Carabiniere, la figlia stava dall’altra parte del canale, poco lontano la smart nera. Ha posato le sue orecchie sul petto della figlia”, raccontano alcune testimonianze raccolte da Il Messaggero. Ha gridato aiuto, chiesto al fidanzato della figlia di prendere il defibrillatore.
“Franco correva e chiamava il nome della figlia. E’ rimasto tutta la notte abbracciato a lei”, ricorda un amico dell’uomo. Seduto a terra, sporco di fango, il fidanzato Cristiano, in lacrime. La madre, disperata, gridava: “Non ci credo, ditemi che è un sogno, svegliatemi”. Purtroppo un sogno non è ma una tragedia vera.
Fonte: Ansa, Roma Today, Il Messaggero