L’avvocato Kathy La Torre ha avviato una nuova campagna, chiamata #OdiareTiCosta, al fine di chiedere risarcimenti a coloro che hanno insultato la capitana della Sea Watch, Carola Rackete.
La capitana della Sea Watch Carola Rackete – arrestata dopo aver speronato una motovedetta della Guardia di Finanza e poi liberata a seguito della mancata convalida dell’arresto – vuole chiedere un risarcimento danni a tutti gli italiani che l’hanno insultata tramite messaggi postati su internet. A tale scopo l’avvocato Kathy La Torre dello studio Wildside Human First Legali Associate ha avviato una campagna dal nome #OdiareTiCosta. L’obiettivo dei legali è quello di “arginare l’enorme mole di commenti diffamatori di cui siamo invasi in rete”. Nessuno sarebbe escluso, come riferito anche da Tgcom24. A tal fine è stato riunito un “pool” di avvocati, filosofi, investigatori, hacker ed esperti informatici forensi al fine di bloccare quella che viene considerata come un’ondata di odio. Qualunque utente potrà inviare un link contenente frasi considerate diffamatorie, che saranno esaminate dal team. La legale ha reso noto che di aver ricevuto già 6mila segnalazioni in 48 ore.
Contattata dal Giornale, La Torre ha dichiarato: “Ho avuto mandato da Sea Watch di tutelarla civilmente dall’odio sessista e insopportabile di cui Carola è ormai vittima da un mese. Più la persona offesa è nota e più è alto il risarcimento. Ad ogni modo, si parte da circa 5mila euro fino ad arrivare a decine di migliaia di euro”, spiega l’avvocato. “L’odio è odio. Se Giorgia Meloni mi chiedesse di agire per tutelarla dalle offese sessiste che riceve, io non avrei alcuni scrupolo a tutelarla – prosegue – Così come non ne avrei a citare in giudizio lei se offendesse rom, coppie gay, diversi e immigrati. Il senso è: si può esprimere un opinione ma senza offendere nessuno. Chi lo fa pagherà per le proprie affermazioni. Non è censura. Non è liberticidio. È legge”.
Fonte: Tgcom24, Il Giornale