Continua tra le migliaia di ossa contenute all’interno del Cimitero Teutonico, in Città del Vaticano, la ricerca dei resti di Emanuela Orlandi. Esperti medico-legali hanno lavorato in due ossari sotterranei in Vaticano, nel quadro delle attività istruttorie delle autorità d’Oltretevere secondo le istruzioni contenute nel decreto del Promotore di Giustizia vaticano, Gian Piero Milano
Oggi all’interno del Cimitero Teutonico, in Città del Vaticano, sono state eseguite nuove ricerche dei resti di Emanuela Orlandi, dopo quelle andate a vuoto nel Cimitero Vaticano a seguito di una richiesta da parte dei familiari. Tutto ha origine da una segnalazione anonima sulla possibile presenza dei resti di Emanuela Orlandi nel Cimitero Teutonico. Le indagini hanno riguardato due ossari individuati in un’area attigua alle tombe delle principesse tedesche Sophie von Hohenlohe e Carlotta Federica di Mecklenburgo: i due sepolcri, nell’ispezione dell’11 luglio scorso erano stati ritrovati vuoti. Ma oggi c’è stata un’altra sorpresa che lascia al momento aperta ogni ipotesi. L’apertura di due ossari individuati sotto la pavimentazione di un’area attigua a quella dove si supponeva fossero sepolte le due nobili tedesche, ha dato invece un esito sorprendente: di ossa ne sono state trovate tantissime, centinaia, forse migliaia, al punto da far ipotizzare la presenza di resti appartenenti “a qualche decina di persone” afferma Giorgio Portera, genetista e perito di parte della famiglia Orlandi.
Il caso di Emanuel Orlando nasce il lontano 22 giugno 1983, l’allora 15enne, figlia di un dipendente del Vaticano esce di casa per dirigersi alla scuola di musica che frequentava. Da quel momento se ne persero completamente le tracce, nonostante le numerose piste seguite. Molti i misteri e altrettanti i depistaggi. Oggi, per l’ennesima volta, si cercava una soluzione a questo caso: se non la verità almeno i resti di un corpo per dare ai familiari un sepolcro su cui piangere.
Uscendo dal sepolcreto, Giorgio Portera, ha dichiarato: “Non ci aspettavamo di trovare così tante ossa – è l’ammissione riportata da Adnkronos – Oggi ne sono state recuperate migliaia, dunque si ipotizza la presenza di decine di persone. Sono ossa piccole e grandi, soprattutto ossa craniche che sono riconducibili a soggetti adulti e più giovani”. Come riferito da Agi, lo studioso ha spiegato quali saranno i passi che si seguiranno con le ossa recuperate: “Ora bisognerà datare le ossa e capire se sono reperti di qualche decina di anni o di centinaia di anni fa – ha affermato l’esperto – Il caso è ancora assolutamente aperto”.
“Lo stato di conservazione cambia a seconda della fossa in cui sono state custodite in queste decine o centinaia di anni, ma solo un accertamento strumentale riuscirà a dare una smentita o una conferma. Certo – ha ammesso – non ci aspettavamo un numero così enorme di ossa perché più sono e più è complicato l’accertamento”.
Federica Orlandi, sorella di Emanuela, ha invece affermato: “Sono esperienze molto forti, noi continuiamo a cercare la verità”.
Fonte: Adnkronos, Agi
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