Approvato l’emendamento al Decreto Sicurezza bis che introduce l’arresto obbligatorio in flagranza per il comandante della nave in caso di resistenza o violenza a nave da guerra. Aumentate anche le sanzioni e confisca in via definitiva delle imbarcazioni.
Come informa l’Ansa, è stato approvato dalle Commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera l’emendamento al Decreto sicurezza bis che introduce l’arresto obbligatorio in flagranza per il comandante della nave in caso di resistenza o violenza contro una nave da guerra. La modifica, proposta dalla Lega, arriva in seguito alle ultime polemiche su Carola Rackete e le Ong. Aumentate anche le sanzioni, con una multa da 150mila fino ad un milione di euro per le navi che violano il divieto di ingresso, transito o sosta nelle acque territoriali italiane. Inizialmente, la sanzione prevista andava da un minimo di 10 mila euro ad un massimo di 50mila. Approvato – informa Adnkronos – anche l’emendamento del Movimento 5 Stelle che prevede che le navi sequestrate in via cautelare possano subito essere affidate a Polizia, Capitaneria di porto o Marina militare. Se la confisca diventa definitiva, le navi diventano patrimonio dello Stato.
Il tutto, però, si è svolto in un clima tutt’altro che pacifico. Roberto Speranza, infatti, ha denunciato di essere stato interrotto dai sottosegretari Molteni e Carlo Sibilia che, intervenuti davanti al banco della Presidenza, gli hanno voltato le spalle. A questo punto, Speranza ha chiesto se fosse lecito proseguire il suo intervento. Secca la risposta di Sibilia: “Mica sono venuto qui ad ascoltare la Boldrini che parla ogni tre per due'”. A quel punto Speranza, Boldrini e il capogruppo di Leu, Federico Fornaro, hanno chiesto a Sibilia di scusarsi, ma inutilmente. Per questo, LeU e il PD hanno abbandonato i lavori, specie dopo la decisione di restringere gli interventi a titolo personale da 5 minuti a 3 minuti e 30 secondi. “Abbandoniamo nostro malgrado, per denunciare la gestione delle Commissioni fatta finora e per il contesto di sgarbo istituzionale, visto che il ministro dell’Interno non trova tempo per venire a riferire in Aula sulla Russia e poi taglia i tempi per le opposizioni”, ha commentato Alfredo Bazoli, deputato del PD della commissione Giustizia. Mentre Boldrini: “Un sottosegretario è tenuto ad ascoltare i deputati dell’opposizione, è inaccettabile che il governo dica che si è scocciato di ascoltare e persino si metta a irridere l’opposizione”.
Carola Rackete torna in Germania
Intanto secondo quanto riportato dall’agenzia tedesca Dpa. Carola, Carola Rackete ha lasciato l’Italia per rientrare in Germania. Lo fa sapere un portavoce della Ong tedesca, che non dà altri dettagli. Carola avrebbe lasciato il nostro paese ieri subito dopo l’interrogatorio in procura ad Agrigento dove è indagata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Il Prefetto di Agrigento Dario Caputo, da quanto confermano fonti del Viminale, avrebbe firmato il provvedimento di allontanamento. La giovane tedesca era tornata libera dopo che il gip di Agrigento Alessandra Vella non ha convalidato l’arresto.
Chiara Feleppa
Fonte: Ansa, Adnkronos