Continua l’inchiesta sui finanziamenti russi al partito di Matteo Salvini. Oltre a Gianluca Savoini, è indagato per corruzione internazionale anche l’avvocato Gianluca Meranda, mentre è stata perquisita la casa dell’ex bancario Francesco Vannucci.
Si allarga l’indagine sulla presunta trattativa portata avanti da Gianluca Savoini per far arrivare fondi milionari russi nelle casse della Lega. Mentre dall’opposizione – e anche dagli alleati di Governo – si fanno pressioni su Matteo Salvini per riferire in Aula sulla questione, emergono sempre maggiori dettagli sulla vicenda. Dopo aver ammesso di essere stato uno dei tre italiani presenti all’incontro al Metropol di Mosca, Gianluca Meranda, avvocato romano, ha ricevuto un avviso di garanzia e risulta quindi indagato. Il Pm milanese Gaetano Ruta ha dato ordine di perquisizione nel suo appartamento, dopo che nulla di compromettente era stato trovato nello studio legale, sede della Sqlaw. Sembra anche che Meranda avesse una morosità di otto mesi; pertanto era stato costretto a lasciare lo studio che aveva in affitto e portare i documenti altrove. Quegli atti, ricercati dagli investigatori – lo riporta Repubblica – sono stati trovati in un furgone e sequestrati.
Intanto, come riferito dall’Adnkronos, la Guardia di Finanza ha perquisito anche la villetta di Francesco Vannucci, altra persona che ha dichiarato di essere nella Capitale russa il 18 ottobre 2018. Oltre all’abitazione, sono stati ispezionati il giardino, le cantine, le auto e un casotto in legno degli attrezzi. L’anziana madre di Vannucci ha inoltre accompagnato un’investigatrice delle Fiamme Gialle a una rimessa della casa accessibile dall’esterno. Posti sotto osservazione anche i bidoni della raccolta differenziata della villa. A seguito di queste operazioni, durate intorno ai venti minuti, gli uomini della Finanza hanno continuato il loro lavoro di ricerca dentro l’immobile. Vannucci avrebbe spiegato di aver partecipato al colloquio come esperto bancario, in quanto collaboratore dell’avvocato Merenda e non ha negato di aver avuto degli incontri con Savoini precedenti a quello del Metropol in Russia.
Intanto sulla vicenda interviene il Cremlino con una smentita ed una frase sibillina. A parlare è il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, che parlando all’Ansa ha smentito sostegni finanziari a partiti o politici italiani: “Come abbiamo già detto – ha sottolineato Peskov – nessuno di noi dalla Russia ha mai dato sostegno finanziario ad alcun politico o partito politico in Italia. Non c’è nessun dubbio“. Peskov ha aggiunto sulla possibilità di indagini congiunte tra i Italia e Russia:
“C’è una base giuridica per la cooperazione che può essere attivata in qualsiasi momento su richiesta delle parti”
Fonte: Repubblica, Ansa
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