La supertestimone dell’incidente di Jesolo in cui hanno perso la vita 4 ragazzi, ha raccontato quei momenti precedenti allo schianto. Fondamentale la sua testimonianza insieme a quella di Giorgia, unica sopravvissuta, per incastrare Alin, l’uomo alla guida dell’auto che ha causato il sinistro.
“Sono viva per sei minuti”. Questa e poche altre cose riesce a proferire, ancora sotto choc, la donna testimone chiave dell’incidente in cui, a Jesolo, hanno perso la vita quattro ragazzi. Poi, incalzata dalla voglia di denunciare quanto accaduto, racconta ciò che ha visto. “Ho visto una Golf Grigia correre a folle velocità. Era un inferno”, dice a Il Gazzettino. La superteste, che al momento vuole rimanere anonima, ha effettuato una prima chiamata all’una e 12 di domenica notte, segnalando la targa di una Golf che guidava all’impazzata davanti alla macchina guidata dal suo ragazzo e ipotizzando quanto sarebbe accaduto da lì a poco, come un presentimento. “Poi ha iniziato ad andare a zig-zag. Era stranissimo, cambiava proprio di corsia in modo innaturale. Noi temevamo che l’automobilista si stesse addormentando. Abbiamo pensato: ecco, questo fa un incidente. Così gli abbiamo fatto quei maledetti abbaglianti”, prosegue nel racconto. “Abbiamo visto i sorpassi pazzeschi che faceva, a una velocità folle. Correva veramente troppo, con cinque auto davanti non riuscivamo più a vederla. Pensavamo fosse finita lì”, dice la donna. Invece, dopo cinque minuti, a meno di cinque chilometri, il disastro. Davanti alla sua auto, l’inferno.
Leonardo Girardi, Eleonora Frasson, Riccardo Laugeni e Giovanni Mattiuzzo: loro, deceduti, pieni di sangue e bagnati perché finiti in un canale. Gridava invece Giorgia, l’unica sopravvissuta alla strage. “Ho preso un asciugamano e l’ho stretto attorno a lei, mi diceva che l’auto era stata spinta in acqua, urlava, piangeva e chiamava disperatamente la sua mamma. In quel momento ho realizzato che poteva essere stato l’automobilista della Golf grigia a provocare quel terribile incidente”, prosegue la donna. Dopo l’incidente, è andata dai Carabinieri a raccontare ciò che aveva visto: “Ho dato nuovamente il numero di targa, ho ripercorso quei sei minuti. Ho fornito ogni dettaglio. E lancio un appello perché lo facciano tutti”, ha concluso.
La sua testimonianza, insieme a quella di Giorgia Diral – fidanzata di uno dei ragazzi deceduti – ha aiutato gli inquirenti ad identificare Alin Marius Marinica, il conducente dell’altra auto, un 26enne di origine romena che ha causato il sinistro. L’uomo, disperato, è accusato di omicidio stradale plurimo e omissione di soccorso. Intanto, informa Rainews, i Comuni di Musile e Jesolo si preparano a dare l’ultimo saluto alle 4 vittime della strage. I funerali saranno celebrati in modo congiunto giovedì 18 luglio. Lutto cittadino anche a Jesolo.
Fonte: Rainews, Il Gazzettino
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