Disperato Alin, il romeno che ha provocato l’incidente in cui hanno perso la vita quattro ragazzi, a Jesolo. Stando alle prime analisi, non sembra che avesse assunto alcol e stupefacenti.
Riccardo Laugeni, Leonardo Girardi, Giovanni Mattiuzzo ed Eleonora Frasson. Sono loro le vittime del terribile incidente verificatosi a Jesolo sabato notte. I ragazzi viaggiavano a bordo di una Ford Fiesta, speronata da una Golf guidata da Alin Marius Marinica, un 26enne di origine romena residente a Musile di Piave dal 2012 assieme alla sua compagna. Lo scontro tra le due automobili è stato fortissimo, tanto che la Ford è sbalzata via finendo in un canale.
Gli agenti, corsi sul posto insieme ai sanitari, sono riusciti a risalire all’uomo alla guida della Golf solo grazie alla segnalazione di una donna. Questa ha segnalato ai Carabinieri l’esistenza di una vettura che effettuava sorpassi azzardati, riportando loro anche modello e targa del veicolo. Così le Forze dell’ordine, coordinate dal capitano Dario Russo, hanno identificato il romeno. Quest’ultimo, interrogato dal Comandante Claudio Vanin, ha dapprima respinto le accuse; poi ha confessato quanto effettivamente accaduto dicendosi pentito. “Era meglio se morivo io, sono disperato – avrebbe detto agli agenti, come riporta Tgcom24 – Ho sentito solo un colpo allo specchietto, un urto leggero, non mi sono accorto di nulla“.
Stando a quanto ricostruito, Alin tentava di rimettersi in carreggiata in seguito ad un sorpasso, quando ha urtato quella dei quattro ragazzi. Il 26enne, però, sostiene di non essersi accorto di niente. La sua auto, rientrando da un sorpasso, dovrebbe aver toccato l’auto dei ragazzi, che è poi finita nel canale: ma il romeno sostiene di non essersi accorto di nulla. Per i reati contestati Alin rischia una pena attorno ai 10 anni di carcere. Come riferito da Adnkronos, nei suoi confronti è stato emesso un provvedimento di fermo da parte del Pm di Venezia Giovanni Gasparini, con l’accusa di omicidio stradale plurimo ed omissione di soccorso. Attualmente si trova ai domiciliari in attesa della convalida del fermo da parte del Gip. Il 26enne rischia una pena fino a 10 anni di carcere. Stando alle prime analisi, non sembra che avesse assunto alcol e stupefacenti.
Fonte: Tgcom24, Adnkronos, Eleonora Frasson FB
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