Carola Rackete da ordini, come una vera capitana. Matteo Salvini deve cancellare la serie delle falsità che ha scritto sui social e l’Europa deve accogliere tutti i rifugiati, che scappano anche a causa del collasso climatico. Questo ciò che è emerso nell’ultima intervista della comandante della Sea Watch.
A piedi scalzi, seduta su una pietra, nel verde delle montagne. Carola Rackete si trova in un posto segretissimo tra le Alpi, in attesa dell‘interrogatorio previsto nei prossimi giorni nell’ambito del processo che la vede indagata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Ed è così che, a Bild, la capitana della Sea Watch 3 si racconta nuovamente. Si è detta nuovamente convinta di aver agito nel rispetto della legge marittima che obbliga al soccorso in mare, proprio come in un incidente stradale. Si è detta nuovamente convinta che il suo dovere era portare le persone al porto sicuro più vicino: “Non ci sono porti sicuri né in Libia, né in Tunisia – dice – avremmo commesso un reato poiché lì non ci sono le procedure per i richiedenti asilo! Quando ci sono stati i primi problemi con l’Italia, abbiamo contattato Malta, la Francia e la Spagna, e ottenuto tutte risposte negative. Alla fine ho dovuto reagire”. Quanto allo speronamento con la motovedetta della Guardia di finanza, nessuno era in pericolo di vita, sostiene la Rackete ed anzi si è trattato di una collisione tecnica.
Ben presto, però, l’intervista si è mossa in senso anti-salviniano: “Mi fa piacere che ci siano sempre più persone nella società che non accettano l’ondata di destra ma che vogliono opporsi a tutto questo”, dice la 31enne che poi fa menzione della recente denuncia mossa nei confronti del Ministro dell’Interno Matteo Salvini con annessa richiesta di cancellare i suoi profili social. “Io penso che non sia possibile sopportare tutto. Salvini ha diffuso falsità, io voglio che le sue menzogne siano cancellate da Facebook e Twitter. E che un giudice gli ordini: non farlo più”, commenta la Rackete.
Infine, come riporta anche Open, un cenno al ruolo dell’Europa, responsabile dell’accoglienza: “L’asilo non conosce limiti. La situazione diventerà più difficile. Il crollo del sistema climatico provoca migranti climatici che naturalmente dobbiamo accogliere. In alcuni paesi dell’Africa, a causa dei paesi europei ricchi e industrializzati, viene distrutta la base alimentare”, dice. La Germania e altri Stati europei avrebbero, a suo dire, una responsabilità storica derivante dall’epoca coloniale per le condizioni dell’Africa. “L’Europa sfrutta l’Africa: da qui parte la spirale che conduce alla fuga. Perciò vi è una responsabilità storica nell’accogliere i profughi che a causa dei rapporti di potere o anche della situazione climatica non possono più vivere nei loro paesi”, prosegue.
L’intervista a tematica ambientalista – sarà l’influenza di Greta Thunberg – si conclude con l’invito all’accoglienza: “Coloro che sono in Libia devono partire subito verso un paese sicuro! Sentiamo di un mezzo milione di persone che sono nelle mani dei trafficanti di vite umane o nei lager libici che dobbiamo portare fuori. Li dovremmo aiutare subito con una traversata sicura verso l’Europa”, insiste la Rackete. “È necessario non cedere il tema ai partiti populisti di destra. Non c’è limite per l’accoglienza. È chiaro che dobbiamo anche offrire maggiore aiuto in Africa affinché il cambiamento climatico non si rafforzi ulteriormente come motivo di fuga. Dobbiamo azzerare l’emissione di CO2. Non possiamo continuare a riscaldare la Terra.“
Quanto alle parole spese nei confronti di Matteo Salvini, il Vicepremier ha commentato così con un post su Twitter. “Siamo alle comiche”, scrive. Così, il capo del Viminale reagisce alle provocazioni dell’attivista tedesca.
Fonte: Bild, Open, Matteo Salvini Twitter
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