Agnese D’Avino, la madre della piccola Ginevra – la bimba gettata nel vuoto da suo padre Salvatore Narciso – quando ha capito ciò che era successo si è accasciata a terra e ha cominciato a gridare. Scene strazianti in via Cozzolino.
“Non voglio che lui muoia. Voglio che viva, deve soffrire”. Sono le parole di Michele, il nonno materno della piccola Agnese, la bimba lanciata nel vuoto da suo padre, Salvatore Narciso, in preda ad un lapsus. La ricostruzione di quanto accaduto nell’appartamento in via Cozzolino, a San Gennaro Vesuviano, è scioccante. Litigi, un matrimonio in crisi sull’orlo del baratro, una separazione forse mai accettata. Qualche bugia raccontata da lui, e per questo le prime discussioni. L’ultima in ordine tempo – ricostruisce Napoli Today – c’era stata la sera prima. Poi la notte, il silenzio, la normalità. I due vivevano a Caserta, lei medico e lui dipendente di uno studio legale. Si trovavano a casa dei genitori di lei quando è avvenuta la tragedia. La bambina, raccontano i parenti, aveva fatto cadere del latte sulla tovaglia mentre faceva colazione. Il papa, allora, aveva preso la tovaglia chiedendo alla moglie di andare a metterla in lavatrice. Un pretesto per prendere in braccio Ginevra, salire al piano di sopra, aprire la finestra che dalle scale da sul terrazzo e lanciarla nel vuoto. Così, quell’uomo ha messo fine alla vita della sua bimba.
Agnese D’Avino, la madre della piccola, quando ha capito ciò che era successo si è accasciata a terra e ha cominciato a gridare. “È un animale. Anzi no, gli animali hanno più dignità. Ho sposato un mostro, è il diavolo”, avrebbe gridato la donna, come riportato da Cronache della Campania. Intanto, il nonno accusava un malore. In via Cozzolino, invece, la disperazione della gente, accerchiata intorno alla bambina, morta sul colpo dopo lo schianto al suolo. I Carabinieri, in queste ore, sono a lavoro ascoltando i vicini e i familiari nella speranza di avere qualche spiegazione in più. Salvatore Narciso, invece, non ha proferito parola. Dal suo arrivo in ospedale è rimasto in silenzio, cosciente tutto il tempo, senza parlare, senza fornire agli investigatori nessuna spiegazione sul gesto disperato.
Fonte: Cronache della Campania, Napoli Today
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