Erasmo Palazzotto, deputato di Sinistra italiana, era a bordo della nave Alex, il veliero dell’ong Mediterranea Saving Humans. A distanza di qualche giorno, ha ricordato l’operazione di salvataggio dei 59 migranti accusando Italia e Malta di aver sfruttato la situazione per propaganda politica.
Erasmo Palazzotto, in quanto capo missione del veliero Alex della Ong Mediterranea, è stato convocato in Procura. Come informa Agrigento notizie, il deputato di SI è indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e disobbedienza, resistenza e violenza a nave da guerra. Questo pomeriggio, dunque, comparirà in Procura per essere interrogato dal procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella, e dal Pm Gianluca Caputo, titolari dell’inchiesta. La vicenda del veliero è comune a quella delle Ong: 54 migranti salvati in acque libiche; divieto di ingresso in acque territoriali ai sensi del Decreto sicurezza bis, con conseguenti violazioni da parte dell’imbarcazione umanitaria di turno; sbarco e smistamento dei migranti dopo un braccio di ferro tra Ong e Viminale. Le conseguenze? 65 mila euro di multa e il sequestro amministrativo con la confisca. Palazzotto, difeso dai legali Fabio Lanfranca e Serena Romano, ha rinunciato all’immunità parlamentare.
Non rinuncia, però, a ripercorrere quei momenti e così, in un video-testimonianza su Fanpage, ha puntato il dito nei confronti del Ministro dell’Interno che, a suo dire, avrebbe lanciato una serie di accuse false verso l’Ong. La versione fornita dal Vicepremier leghista non è la stessa del deputato a bordo. Il porto di Lampedusa era l’unico sicuro: Matteo Salvini ha invitato la Alex a far rotta verso la Tunisia, ma Palazzotto ricorda come lo stesso Gip di Agrigento, nell’ordinanza di scarcerazione di Carola Rackete, aveva ribadito che la Tunisia non può essere presa in considerazione per l’approdo dei naufraghi. Inoltre, Malta era molto distante, impossibile da raggiungere. “Abbiamo salvato 59 vite umane. Siamo stati avvisati da una e-mail di Alarm Phone sulla presenza di un’imbarcazione in difficoltà. Una volta arrivati sul posto abbiamo capito subito che dovevamo salvarli. C’era un piccolo gommone con 59 persone a bordo, tra cui 10 donne, 4 bambini piccoli, 11 minori non accompagnati”, ricorda Palazzotto. La Guardia costiera libica è arrivata a operazioni di soccorso già concluse: “i libici, dopo un breve inseguimento, hanno intimato l’alt al veliero, prima di allontanarsi, constatato l’avvenuto salvataggio”.
Da quel momento in poi, la condivisione di tutto: l’equipaggio ha spartito con i naufraghi cibo, acqua, servizi igienici. Il tutto su un veliero di appena 18 metri e per 50 ore. “Le autorità italiane e maltesi ci hanno sostanzialmente impedito di prestare soccorso a quelle persone. La vicenda della Alex, che si sarebbe potuta risolvere in poche ore, è stata ancora una volta utilizzata dal ministro degli Interni per la sua propaganda. Si voleva arrivare all’arresto dell’equipaggio e al sequestro dell’imbarcazione”, ha ribadito Palazzotto. Lui e gli altri volontari sono stati così certi del sopruso subito da presentare un esposto alla Procura di Agrigento sulle procedure attuate nei confronti del veliero Alex. Lo scopo è far accertare le responsabilità penali omissioni da parte delle autorità italiane e maltesi nella gestione del soccorso ai 59 naufraghi.
Fonte: Agrigento Notizie, Fanpage,
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