Disavventura in spiaggia per il deputato PD Ubaldo Pagano. Il dem è stato protagonista di un diverbio con i gestori di un lido di Monopoli, provincia di Bari, per la richiesta di una sdraio. Al termine della lite, dopo l’intervento della polizia, ha esibito il tesserino da parlamentare.
In spiaggia se ne vedono di tutti i colori e, per fortuna, in questo caso c’è solo da ridere. Ubaldo Pagano, deputato PD, ha tentato di affittare un ombrellone per trascorrere una domenica di relax con la sua famiglia, a Monopoli, in provincia di Bari. I suoi piani, però, sono svaniti quando lo stabilimento non ha dato disponibilità di sdraio in prima fila, in quanto già occupate dagli abbonati dell’hotel o dagli ospiti, informa Open. Per questo, l’onorevole è stato mandato nelle ultime file. Tra i gestori dello stabilimento balneare e il dem, però, si è comunque accesa una discussione che ha reso necessario l’intervento della Polizia. Arrivata sul posto, Pagano avrebbe mostrato agli agenti il proprio tesserino da deputato.
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“La sua reazione ha recato disturbo ai nostri ospiti che in quel momento facevano colazione”, dicono i gestori del lido sulle pagine di Repubblica. Diversa la versione del dem che rigetta le accuse: “Non ho alzato la voce. Chi mi conosce sa che non lo farei mai. Ho tirato fuori il tesserino solo perché non avevo altri documenti”. Su Facebook, il deputato ha ricostruito la vicenda affermando di essere arrivato al lido, insieme a sua moglie e alla figlia di cinque anni, alle ore 8.45 di domenica 7 luglio. Il giorno prima, infatti, aveva telefonato per prenotare un ombrellone e gli era stato risposto che sarebbe bastato arrivare entro le ore 9.00 del mattino seguente.
“Già dall’ingresso delle auto, ci veniva riferito che probabilmente non c’era disponibilità di alcun ombrellone, ma che potevamo andare a chiedere – spiega il deputato – quindi, si è recata in cassa mia moglie dove c’era già un’altra persona che lamentava la tipologia di ombrelloni proposta, circa in ventesima fila, a cui era stato impedito di prenotare e pagarlo il giorno prima”. A quel punto, Pagano ha richiesto una postazione migliore – non la prima fila, specifica – senza qualificarsi nella sua veste di parlamentare.
La discussione tra i proprietari dello stabilimento e il deputato si è accesa tanto che i gestori hanno chiamato la Polizia, al cui arrivo l’onorevole ha esibito il tesserino della Camera, in mancanza di altri documenti di riconoscimento.
“Dopo circa un’ora, dopo aver regolarmente pagato il servizio e atteso inutilmente il direttore dello stabilimento, siamo stati accompagnati a sistemarci all’ombrellone in penultima fila della conca, informandoci solo allora, con fare sfidante, che avremmo dovuto parlare con la polizia”, spiega il parlamentare. “A quel punto fornendo le mie generalità agli agenti ho mostrato come documento il tesserino di parlamentare non avendo portato con me la carta di identità”, conclude il dem apparso molto dispiaciuto per la brutta disavventura.
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Fonte: Open, Repubblica, Ubaldo Pagano Facebook