In auto, per ore, sotto al sole cocente: il padre è all’Università

Ad Evansville, nell’Indiana, un papà ha lasciato il suo bambino di 3 anni solo in auto. Poi, come nulla fosse, è andato a lavorare. Il piccolo è morto a causa del troppo caldo. Storia simile è accaduta ad Istria, al confine con l’Italia.

bimbo dimenticato sotto al sole Istria - Leggilo

A volte il cervello fa brutti scherzi. Ti dice che hai fatto una cosa quando in realtà non l’hai fatta; ti costruisce falsi ricordi per farti pensare di aver compiuto realmente un’azione quando non è così. Si va in corto circuito. Tilt. Stop, tutto buio. Succede, soprattutto nel momento in cui troppe preoccupazioni affollano la mente di una persona. Cose troppo spesso banali ma che, messe in fila, possono fare venire l’affanno al punto di avere un black out. Questo quanto accaduto al papà di Oliver Dill, un bambino di appena tre anni. Stando a quanto riportano i media locali, il piccolo è stato trovato attorno alle 14 ancora legato al seggiolino all’interno della vettura del padre. L’uomo si sarebbe allontanato per diverso tempo per andare a lavorare all’Università di Evansville. Quando è tornato, si è reso conto di aver lasciato suo figlio in auto; subito ha portato la macchina in una zona più fresca, ma per il bimbo non c’è stato nulla da fare, come hanno constatato i medici.

La stessa sorte è toccata ad una bimba di 4 anni, che – come riporta Tgcom24 – è stata dimenticata in auto sotto il sole cocente. Il fatto è accaduto a Rovigno, in Istria, al confine con l’Italia. Anche in questo caso è stato suo padre ad averla lasciata sola; l’uomo si trovava con la figlia ma è stato chiamato al lavoro. Pensava probabilmente di metterci solo pochi minuti, invece si è trattenuto per un paio d’ore dimenticandosi della bimba in auto. Le sue condizioni sono apparse subito gravissime: è stata attaccata per due giorni ad un respiratore e ha riportato danni cerebrali causati dal troppo caldo. Il papà – così come il papà americano – è stato denunciato.

Purtroppo, le due storie sono comuni a quelle di altri bambini che hanno avuto lo stesso destino: dimenticati in auto sotto il sole cocente dai loro genitori, che li hanno lasciati convinti che fossero al sicuro. L’amore genitoriale è quello più bastardo di tutti, perché non ha definizioni, è senza fine, ma soprattutto viaggia a filo doppio con la paura. Ogni mamma ed ogni papà nel momento in cui si mette al mondo un figlio sanno che dovranno conviverci e si adoperano in ogni modo perché siano appunto, in salvo, e al sicuro, sempre. Spesso, però, la mente gioca brutti scherzi.

In Italia seggiolini anti abbandono obbligatori

In Italia il 26 settembre 2018 è stata varata una legge sui seggiolini anti-abbandono per bambini che diventano obbligatori. E’ stato modificato l’articolo 172 del codice della strada introducendo l’obbligo di utilizzare un dispositivo di allarme in auto quando si trasporta “un bambino di età inferiore ai quattro anni”. Per chi non rispettasse questa disposizione c’è una multa da 81 a 326 euro. Nel caso in cui la violazione ricorra per almeno due volte nell’arco di due anni si può anche avere ritirata la patente per 15 giorni. Un esempio in Italia di dispositivo antiabbandono è quello di Chicco che – come riporta Today – a maggio 2018 ha lanciato in collaborazione con Samsung il sistema Bebè Care, un insieme di sensori integrato nel seggiolino collegato a un’app che rileva la presenza del bambino sul seggiolino e che fa scattare un segnale d’allarme in caso di allontanamento dall’auto.

Fonte: Tgcom24, Today, wthr.com

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