Roberta Ragusa: chi è la donna che è scomparsa nel nulla il 12 e il 13 gennaio 2012, per la cui sparizione è imputato il marito Antonio Logli.
Roberta Ragusa è descritta da tutti come una mamma premurosa e affettuosa: ha due figli, Daniele e Alessia che adora. E’ proprietaria assieme al marito Antonio Logli di un’autoscuola nella quale anche lei è impiegata. Insomma, una vita apparentemente perfetta che cambia totalmente rotta nella notte tra il 12 e il 13 gennaio 2012 – la sera dopo il naufragio della Costa Concordia al largo dell’Isola del Giglio – quando scompare nel nulla. Per la sua scomparsa l’unico imputato è sempre stato il marito, che rischia una condanna a 20 anni di carcere.
Pare che Roberta – che all’epoca dei fatti aveva 44 anni – avesse scoperto la relazione extra coniugale del marito con la baby sitter e segretaria della scuola guida Sara Calzolaio. I due, all’insaputa di tutti, avevano una relazione da 8 anni.
E’ stato lo stesso Logli a dare l’allarme e ad avvertire i carabinieri della scomparsa della moglie. Racconta di essere andato a letto dopo la mezzanotte e di essersi svegliato alle 7.30 senza averla trovata. Logli racconti agli investigatori che non hanno problemi famigliari e che nessuno dei due ha una relazione extraconiugale. In realtà si scopre poi che ha ordinato alla sua amante Sara Calzolaio di gettare il cellulare e cancellare le mail tra loro.
Nonostante le ricerche si siano attivate subito, della donna non c’è traccia e intanto Logli viene iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio e soppressione di cadavere. Nel frattempo il posto di Roberta viene preso dall’amante, poi diventata compagna, Sara Calzolaio.
L’inchiesta inizia il 3 dicembre 2014 con la Procura di Pisa che chiede il il rinvio a giudizio del marito di Roberta per omicidio volontario e distruzione di cadavere; il 6 marzo 2015 il Gup Giuseppe Laghezza stabilisce che non c’è luogo a procedere visto che il fatto non sussiste, ma il 18 marzo 2016 la Cassazione annulla la sentenza e rinvia tutto al Tribunale di Pisa.
Il 21 dicembre 2016 il Gup Elsa Iadaresta condanna con rito abbreviato Logli a 20 anni di carcere per l’omicidio della moglie, sentenza riconfermata il 14 maggio 2018 alla corte di Appello di Firenze. Secondo l’accusa Roberta è stata uccisa dal marito per motivi economici dopo aver scoperto la sua infedeltà. Il 10 luglio 2019 è attesa la sentenza in Cassazione che dovrà confermare in via definitiva i 20 anni di carcere.
A favore di Logli bisogna dire che il processo è soltanto indiziario, anche se ci sono due testimoni Loris Gozi e il vigile del fuoco Filippo Campisi che, hanno raccontato che la stessa notte, all’incirca allo stesso orario – cioè dopo mezzanotte- aveva visto una donna camminare in strada davanti a casa Logli e salire su un grosso fuori strada.
La tesi della difesa, figli compresi, è invece quella di un allontanamento volontario. Una ipotesi definita “fantasiosa” dall’accusa visto che nonostante le ricerche durate anni e numerosi falsi avvistamenti, di Roberta non c’è traccia.
Non resta che aspettare la sentenza della Cassazione: la corte sarà presieduta da Adriano Iasillo, lo stesso presidente della corte che, nel 2018 ha confermato l’ergastolo a Massimo Bossetti, l’assassino di Yara Gambirasio.
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