Il sottosegretario con delega alle Pari Opportunità Vincenzo Spadafora ha citato il Ministro dell’Interno come esponente politico che insulta le donne. Compatta la replica leghista, che ha richiesto le dimissioni del pentastellato.
“Sono qui per testimoniare il mio sostegno e quello del Governo. So che in una parte del Governo non c’è la stessa sensibilità ma l’Italia non tornerà indietro, non si perderanno i diritti conquistati“. Disse il sottosegretario alle Pari Opportunità Vincenzo Spadafora, nel luglio dello scorso anno partecipando al Pompei Pride che si svolse davanti al Santuario della Madonna di Pompei. Nessuno doveva sentirsi offeso dalla scelta della location e certo Spadfora non si offese e, anzi, diede il suo consenso entusiasta, raccontò l’Ansa.
Un anno dopo ad offendersi è lui, perchè una donna è stata offesa, dice. Ma ci sono state delle conseguenze. E’ stata rimandata la presentazione del primo censimento nazionale dei centri antiviolenza, che sarebbe dovuta essere stata presieduta da Vincenzo Spadafora – sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle Pari opportunità – insieme al Ministro dell’istruzione Giulia Bongiorno. Tutto annullato, a causa di un’intervista galeotta rilasciata da Spadafora a Repubblica. Il pentastellato ha infatti parlato di una “pericolosa deriva sessista” che affligge l’Italia, con gli insulti alle donne che arrivano proprio dagli esponenti più in voga del mondo della politica.
Nello specifico – come riporta anche La Presse – il sottosegretario ha fatto riferimento agli attacchi verbali del Vicepremier Matteo Salvini nei confronti di Carola Rackete – la capitana della nave Sea Watch – definita “criminale, pirata, sbruffoncella“. Le parole del Ministro dell’Interno, sostiene Spadafora, hanno alimentato la scia dell’odio maschilista contro la 31enne tedesca, con insulti dilagati per giorni sui social. La replica di Matteo Salvini – riporta Sky TG24 – è arrivata in diretta da una conferenza stampa dal Cara di Mineo. “Per me il governo dura altri 4 anni, spero, certo se ogni giorno c’è un sottosegretario del Movimento 5 stelle che si alza la ‘spara’, diventa impegnativo… Lavorassero, se invece hanno voglia di fare polemica io son qua a fare il mio lavoro e vado a fare un giro nel centro liberato”, ha detto Salvini che ha ricordato come anche lui viene spesso preso di mira da esponenti pentastellati. “Uno mi da del panzone, uno del sessista, maschilista, razzista… lavorassero”, ha chiosato.
La faccenda ha comunque inasprito gli animi al Governo, specie dei leghisti che, con i capigruppo al Senato e alla Camera Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari, hanno chiesto le immediate dimissioni di Spadafora. Erika Stefani, Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, ha commentato: “Utilizzare il dramma della violenza che troppe donne hanno subito o subiscono per attaccare Salvini è vile. Un comportamento che male si addice a chi ha un incarico di Governo così delicato come quello che ricopre Spadafora e che quindi andrebbe ripensato”. Uguale appoggio dal Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti: “Inaccettabile strumentalizzare il tema della violenza sulle donne per demonizzare il nostro ministro che sta difendendo il Paese”. E anche Salvini ha ribadito: “Cosa sta a fare Spadafora al Governo con un pericoloso maschilista? Se pensa che sono così brutto e cattivo, fossi in lui mi dimetterei e farei altro, ci sono delle Ong che lo aspettano”, ha concluso in Conferenza stampa.
Una voce fuori dal coro, invece, il Presidente della Camera Roberto Fico che ai microfoni dell’Ansa ha così commentato: “Nessuna dimissione, ma bisogna avere responsabilità del linguaggio che si usa”.
Fonte: Sky Tg24, La Presse, Repubblica, Ansa