La Lega ha presentato un emendamento al Decreto Sicurezza bis che prevede l’innalzamento delle sanzioni, la nave sequestrata e l’arresto del comandante delle imbarcazioni delle Ong che oppongono resistenza alle navi da guerra. Se il testo venisse modificato e come tale approvato dal Parlamento violazioni come quelle compiute da Carola Rackete sarebbero motivo di arresto immediato, senza la possibilità per il GIP di opporre valutazioni proprie e disporre altrimenti.
Il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, lo aveva preannunciato nei giorni scorsi e ora la Lega ha presentato un emendamento al Decreto sicurezza bis che aumenta le sanzioni da un minimo di 150 mila euro fino a un milione, oltre al sequestro della nave e l’arresto del comandante delle imbarcazioni delle Ong che oppongono resistenza alle navi da guerra.L’attuale testo del Decreto Sicurezza bis, in esame alle Commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera, prevede a carico delle imbarcazioni che violano il divieto di ingresso nei porti italiani delle sanzioni da un minimo di 10mila a un massimo di 50mila euro ma sono bastati pochi giorni caldi sul tema degli sbarchi per renderle obsolete.
Se la modifica sarà approvata il capitano di una barca Ong che compie il reato di “resistenza o violenza contro nave da guerra” sarà sempre arrestato. Niente più casi simili a quello che ha visto protagonista Carola Rackete, comandante della Sea Watch dapprima arrestata e successivamente rimessa in libertà a causa della mancata convalida dell’arresto.
L’emendamento in questione prevede l’introduzione di una nuova fattispecie, oltre a quelle già presenti nell’articolo 380 del Codice di Procedura Penale che,secondo l’Ansa, definirebbe i delitti per cui è previsto “l’arresto di chiunque è colto in flagranza“. Tra questi verrebbe dunque introdotto quello di “resistenza e violenza contro nave da guerra“. Le nuove multe sono contenute in un emendamento presentato alla Camera da Igor Iezzi, capogruppo della Lega in commissione Affari Costituzionali.
Tra Lega e Movimento c’è sintonia sull’immediata confisca, attraverso il sequestro cautelare della nave, per le imbarcazioni che forzano il blocco su mari e porti italiani, come accaduto a Sea Watch e Alex, ma in altri punti si è arrivati ad un compromesso.
La Lega avrebbe voluto assegnare maggiori poteri al Viminale, in particolare, scrive Agi, un emendamento leghista prevedeva infatti che il titolare del Viminale, oltre a “limitare o vietare l’ingresso, il transito o la sosta di navi nel mare territoriale“, come già prevede il decreto, potesse anche “vietare il trasbordo o lo sbarco sul territorio nazionale di cittadini stranieri irregolari”. La Lega ha dovuto cedere su questo punto in cambio della rinuncia, da parte del Movimento, ad una modifica che avrebbe affidato al premier Giuseppe Conte l’ultima parola sulla chiusura delle acque territoriali.
E’ prevista una stretta anche in tema di espulsioni: un emendamento leghista prevede che il giudice potrà ordinare l’espulsione del migrante condannato a una pena detentiva superiore ad un anno. Il Movimento 5 Stelle chiede, oltre all’immediata assegnazione delle imbarcazioni confiscate alle Forze dell’Ordine, l’istituzione del registro delle navi confiscate presso il Ministero dei Trasporti, la destinazione di almeno 100 unità delle Forze dell’Ordine nelle zone critiche della frontiere e la possibilità di affidare ad enti del terzo settore i gommoni utilizzati per il trasporto dei migranti.
Alessandro Metz, armatore del veliero Alex, nave della ong Mediterranea, ha commentato questo emendamento: “Dicano apertamente che i naufraghi devono morire. Noi pensiamo il contrario – ha dichiarato – In ogni caso queste sanzioni non ci impediranno di salvare vite, che valgono più di un milione di euro”. Infine ha ironizzato: “Con i soldi dovuti dalla Lega, avremmo potuto fare almeno 49 salvataggi”.
Fonte: Ansa, Agi