Ennesima occasione di scontro tra il Sindaco di Milano Beppe Sala e il Governo gialloverde. L’ultima stoccata da parte del Dem è arrivata alla presentazione del libro della sua collega Anna Ascani, in cui Sala si è lasciato andare a una critica sui provvedimenti di questo Governo.
A pochi giorni dalla sentenza che lo ha condannato a scontare sei mesi di reclusione – convertiti in una sanzione di 45mila euro nell’ambito del processo sull’appalto per la Piastra dei servizi Expo – il Sindaco di Milano Beppe Sala ha preso parte alla presentazione del libro della collega di partito Anna Ascani, edito Rubettino, dal titolo “Senza maestri. Storia di una generazione fragile“, così come aveva annunciato in un post via Twitter:
L’occasione, però, si è trasformata in un ennesimo motivo per criticare i due punti di forza – Quota 100 da un lato e Flat tax dall’altra – dei due Ministri. “Le politiche di questo governo sfavoriscono i giovani è evidente e per noi di Centrosinistra è importante invece lavorare su di loro. Ad esempio Quota 100 è un colpo basso per i giovani e noi dobbiamo continuare a dire loro ‘guardate che questi vi stanno fottendo’, e più volte bisogna dirlo, come fa Salvini”, ha detto Sala. Poi prosegue: “Anche la flat tax è una solenne fregatura e invito la mia parte politica a smettere di dire che non è sostenibile o a dire che l’Europa non ce la fa fare, ma a rivendicare, piuttosto, che la progressività nella tassazione è una conquista della Sinistra e va difesa”. Infine, conclude il Primo Cittadino: “Loro hanno meno capacità di produrre ricchezza e quindi diciamo loro che anche la flat tax li frega, è una nostra responsabilità. Noi dobbiamo essere più attivi ed aggressivi, diciamo le cose come le sentiamo”.
Il Primo Cittadino di Milano si era già detto scettico, qualche mese fa, sulle conseguenze dei due provvedimenti, come ricorda l’Ansa. “Una manovra economica che mette in ginocchio i Comuni. Il senso di irresponsabilità di questo Governo, che non disegna un percorso di sviluppo per il Paese ma solo demagogici interventi, è evidente”, aveva detto criticando gli obiettivi dei due partiti. “Nel maxiemendamento votato al Senato tra i maggiori finanziatori delle misure ci sono proprio i Comuni italiani. Quanti Comuni non riusciranno a chiudere il bilancio preventivo 2019? Quanti saranno costretti a tagliare i servizi ai cittadini o a non coprire con nuove assunzioni le uscite per la ‘quota 100’, con evidenti effetti sulla qualità dei servizi?”. Nel caso specifico, Sala denunciò come il Comune di Milano avrebbe ricevuto, per l’anno 2019, 65 milioni in meno rispetto al previsto, con un aggravio sui suoi conti fra 30 e 60 milioni per l’innalzamento del fondo crediti.
Fonte: Beppe Sala Twitter, Ansa
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