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Politica

Il Ministro della Difesa: “Il problema con Alex potevano risolverlo i militari”

Il Ministro della difesa Elisabetta Trenta ha replicato al Vicepremier Matteo Salvini circa l’appello lanciato in diretta Facebook per avere aiuto nella difesa dei confini. 

Dopo il caso Sea Watch, anche il veliero Alex della Ong Mediterranea ha forzato il blocco portando l’imbarcazione nel porto di Lampedusa, violando di fatto le disposizioni date dal Viminale. Chi, alla guida di un’imbarcazione delle Organizzazioni non governative, si avvicina a Lampedusa è convinto di dover far sbarcare i migranti, sulla scia di Carola Rackete. Una battaglia che forse, il Vicepremier Matteo Salvini, si sente solo a combattere. Per questo, in diretta Facebook, ha chiesto aiuto ai suoi alleati di Governo, lanciando un appello al Ministro della difesa Elisabetta Trenta. Io posso indicare un porto sicuro e bloccare uno sbarco non autorizzato, ma le forze armate in mare non dipendono da me. Domando ai vertici della Marina Militare, delle Forze armate italiane, della Guardia di Finanza se la difesa dei confini è un diritto-dovere da parte delle istituzioni italiane oppure se i confini italiane sono diventati improvvisamente un di più, un qualcosa che si può rispettare o non rispettare. Chiederò se le navi militari italiane servono in mare a far rispettare le leggi e i confini o se servono da scorta per la navi fuorilegge“, dice. 

L’idea è quella di discutere al tavolo di Governo la presenza di navi militari italiane nel Mediterraneo, per difendere via mare i confini allo stesso modo di quelli via terra. Per Salvini – come dichiarato dalla Guardia Costiera Libica – quelle delle Ong sono operazioni pianificate. Alle spalle, ci sono speculatori miliardari alla “George Soros che vogliono cancellare popoli, radici, culture e tradizioni e vogliono nuovi schiavi. Se qualcuno pensa di farmi mollare hanno trovato un testone”, ha proseguito dicendosi “sconcertato dalle complicità che emergono da questo traffico di essere umani, palesemente organizzati. Chi tifa per i fuorilegge fa male all’Italia e sostiene quei miliardari, mascherati da filantropi, che progettano queste operazioni di invasione del Continente europeo”.

E alla fine Salvini chiama in causa il Ministro Tria e il Ministro Trenta. “Ogni tanto mi sento politicamente solo, chiederò ai ministri Tria e Trenta di aiutarci in questa battaglia di civiltà e legalità. Mi farebbe piacere che fossero al nostro fianco, a fianco del popolo italiano, altrimenti è un precedente pericolosissimo“, ha proseguito Salvini.

Parole a cui il Ministro Elisabetta Trenta ha replicato: “Da almeno una settimana alla Difesa si stanno pianificando misure di sorveglianza speciale contro i trafficanti nei pressi delle coste italiane. Indipendentemente dal caso migranti e delle Ong – chiarisce la Trenta nel corso di un’intervista al Corriere della Seral’emergenza da affrontare è quanto sta accadendo in Libia perché la situazione è peggiorata sensibilmente – il riferimento è anche al recente bombardamento del centro migranti e alla concreta possibilità che i Governo di Tripoli ne decida il rilascioHo dato mandato allo Stato Maggiore di pianificare vari scenari. Se la crisi dovesse degenerare, l’Italia non può farsi trovare impreparata. Dobbiamo prevenire ogni sviluppo per tenere in sicurezza il nostro Paese”. Poi la replica a Salvini, ricordando la missione Sophia per il controllo dell’immigrazione: “Quanto sta accadendo in questi giorni si sarebbe potuto evitare. Lo avevo detto a Matteo Salvini: senza la missione Sophia torneranno le Ong. Non ha voluto ascoltare e ora si lamenta”. La Sophia, che prevedeva navi militari per pattugliare il Mediterraneo, era stata ritenuta da Salvini “inutile e dannosa”. La sospensione, decretata dall’Unione Europea, ha indebolito l’attività di vigilanza, ora affidata soltanto agli aerei. Per la Difesa, la colpa è di Salvini. 

“Il nostro spirito è sempre di massima cooperazione, ma trovo inopportuno che attacchi sempre i militari. L’ho già detto varie volte e lo ribadisco: serve rispetto. La Marina continua ad assicurare i tradizionali compiti istituzionali di difesa dei confini marittimi, di salvaguardia degli interessi nazionali e di sicurezza della nostra comunità. Abbiamo “Mare Sicuro”, che arriva fino alle acque davanti le coste libiche. Abbiamo quattro navi già schierate, compresa la Nave Caprera in porto a Tripoli per l’assistenza tecnica alla Guardia Costiera Libica“, sostiene il Ministro che ha criticato l’azione di Carola Rackete di aver forzato il blocco e messo in pericolo la vita degli ufficiali della Guardia di finanza.

La pentastellata ha  ricordato che il suo intervento sarebbe potuto essere risolutivo nel caso Mediterranea. Il riferimento è a quanto accaduto venerdì scorso quando Malta aveva concesso il permesso di sbarco e il veliero Alex ha atteso in alto mare l’arrivo delle motovedette che avrebbero dovuto accompagnare il viaggio verso La Valletta, ma nessuno è arrivato e ha deciso di fare rotta verso Lampedusa. “Il generale Pietro Serino, il mio Capo di Gabinetto, ha chiamato il prefetto Matteo Piantedosi offrendo il supporto delle navi militari. Abbiamo chiarito che con le nostre navi potevamo occuparci del trasbordo immediato dei migranti a Malta, quindi per portarli lontano dalle nostre coste visto che anche pubblicamente le autorità de La Valletta si erano dette pronte ad accoglierli. Eravamo a disposizione per il massimo sostegno, ci è stato detto che non serviva. Siamo rimasti a disposizione, pronti. Ma da quel momento non è più arrivata alcuna risposta”, spiega Trenta. In realtà, l’accordo con il Premier maltese Joseph Muscat era stato raggiunto dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che aveva poi sollecitato tutti i Ministri a collaborare.

“Sorprendente che ora Salvini torni ad attaccare i militari dopo che siamo stati noi a chiedere al Viminale se volevano supporto per il trasbordo dei migranti a Malta, visto che nessuno veniva a prenderseli” ha dichiarato il Ministro

Alla Trenta ha risposto a stretto giro di posta lo stesso Salvini margine di una iniziativa per il centenario dell’Associazione nazionale degli alpini a Milano, con parole riportate dall’Ansa:
Al Ministro della Difesa Elisabetta Trenta, che ha criticato la scelta di uscire dalla missione Sophia “replicano i numeri” . E qui il vicepremier ha sottolineato: “La missione Sophia, con tutto il rispetto, recuperò decine di migliaia di immigrati e li portò tutti in Italia, perché questo prevedevano le regole della missione. Ditemi se il contrasto dell’immigrazione clandestina è recuperare decine di miglia di immigrati in giro per il Mediterraneo e portarli tutti in Italia“.

Fonte: Matteo Salvini Facebook, Corriere della Sera, Ansa, Repubblica

 

Pubblicato da
Chiara Feleppa

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