In un’intervista, lo scrittore Erri De Luca ha commentato la situazione migranti e delle Ong scagliandosi contro l’azione del Vicepremier Matteo Salvini.
E’stato uno degli ultimi, strenui difensori del terrorista Cesare Battisti quando anche Vauro Sensi ne prendeva le distanze. Lo scrittore Erri De Luca parlando con l’Adnkronos disse che l’arresto in Bolivia dell’ex terrorista dei Proletari Armati per il Comunismo era “Un rapimento, non un’estradizione“. Meno di tre settimane dopo il “rapito” Battisti ammise di aver commesso i 4 omicidi di cui era accusato, ricorda l’Ansa. Erri De Luca non sì scusò. Si è limitato a tacere, ma non per molto e nessuno della stampa maistream a chiedere conto di quelle affermazioni sul rapimento: gentilmente lo hanno lasciato in pace, senza metterlo a disagio. Passata la quarantena ecco che lo chiamano per intervenire a In Onda – trasmissione su La7 – sul caso Sea Watch. Riguardo a Battisti i giornalisti gentiluomini non hanno avanzato alcuna domanda scomoda. C’era da santificare Carola Rackete, la comandante in seguito scarcerata dal GIP di Agrigento Alessandra Vella e De Luca era l’uomo giusto, E infatti: “Io ho un sentimento patriottico molto particolare – disse, come se il sentimento patriottico di Erri De Luca fosse destinato ad essere oggetto di qualche tesi si laurea – mi sento cittadino della lingua italiana e mi piace la bandiera europea, perché erano tanti stati che si facevano la guerra e si sono messi insieme. La giustizia è un sentimento che non sempre coincide con la legge”. Lo scrittore è tornato sul concetto in un’intervista a Tpi, parlando, stavolta, di Alex e della Ong italiana Mediterranea.
“Mediterranea non deve assolutamente accettare di entrare in acque territoriali maltesi – disse nel pieno della tensione, sostenendo una strategia di fatto seguita dal veliero – E così le altre Ong. Queste proposte sono un inganno. L’unico motivo per cui il Governo chiede loro di andare lì è perché vogliono sequestrare le navi e impedirgli altre missioni umanitarie”, ha detto lo scrittore. Riguardo al Ministro lo scrittore ha esibito il solito armamentario di insulti: “Matteo Salvini è stato assoldato dall’opinione pubblica prevalente come un cane da riporto che deve portare a casa le ossa degli immigrati. Ma non sta facendo il suo mestiere. Ogni giorno con piccole navette, gommoni, imbarcazioni di fortuna, sbarcano in Italia decine e decine di migranti. È un flusso continuo, che non si può fermare. Ogni giorno attraverso i boschi che circondano i nostri confini arrivano immigrati. Salvini è in questo momento quello che a Napoli noi chiamiamo un “guappo di cartone”. Che non riesce ad assolvere, perché non può, il suo compito da secondino”.
Il flusso dei migranti, sostiene, non si fermerà a causa delle sue minacce perché è mosso dalla disperazione di chi non ha nulla da perdere. “L’Italia è un paese dai confini porosi e permeabili. Non ci sono porte stagne che si chiudono, ma linee di confine permeabili che vengono attraversate di continuo”, prosegue. Quanto alla possibilità di un muro con il Friuli per impedire i migranti venire dalla Slovenia: “Ma non scherziamo. È una proposta ridicola. I muri non si sposano con le montagne. E non riescono mai a proteggere i confini. Drammatizzare uno scontro, quello contro le ONG, per dimostrare che almeno quello, simbolicamente, è in grado di vincerlo: non è una prova di sicurezza, ma di debolezza”, conclude.
Fonte: Ansa, La7, Tpi