Il veliero Alex è entrato nel porto di Lampedusa scortato da una motovedetta della Guardia di Finanza e un gommone della Capitaneria di porto. “Non abbiamo rifiutato La Valletta come porto sicuro ma in queste condizioni è impossibile affrontare 15 ore di navigazione. Siamo in attesa di assetti navali italiane o maltesi che prendano a bordo queste persone”. Così Alessandra Sciurba, portavoce di Mediterranea Saving Humans, da bordo della Alex ha risposto alle accuse del Viminale, che imputa alla Ong di aver voluto scientemente creare un altro caso, dopo quello, recentissimo, di Sea Watch.
La barca a vela della Ong Mediterranea ha attraccato nelle banchina del porto di Lampedusa. Ha nulla è valsa la notifica del decreto a firma dei ministri Salvini, Trenta e Toninelli notifica che, di fatto, impediva all’imbarcazione il trasbordo dei migranti nel porto italiano. Alessandra Sciurba, la portavoce, parlando on l’inviata di RaiNews a bordo aveva lamentando il crescendo di disagio con toni drammatici: “Siamo in una situazione surreale. Ci sono persone che rischiano di svenire e che devono andare in bagno, i nostri servizi igienici sono inservibili e nessuno ci dice cosa fare. Questo è un sequestro di persona, non è più uno Stato di diritto. Devono farci sbarcare“,
Il Ministro Matteo Salvini sul suo account Twitter intanto ribadisce la strategia di Alex, a suo dire consapevole e strumentale, per creare i presupposti di forzatura del blocco: “Ieri sono stati consegnati più di 400 litri di acqua potabile alla barca a vela Alex e altrettanti sono stati successivamente rifiutati. Oltre all’acqua, l’Italia ha garantito cibo, coperte e medicinali“. Un modo per sottolineare, da parte del vicepremier come l’imbarcazione sia stata adeguatamente supportata: “Attraverso il proprio ufficio stampa, Alex ha fatto sapere che le bottiglie d’acqua erano troppo ingombranti e a causa delle condizioni igienico-sanitarie ha deciso di infrangere il divieto di accesso nelle acque italiane“, aggiunge il titolare del Viminale, commentando: “Pur di infrangere la legge mettono a rischio la vita degli immigrati”
Intanto una seconda imbarcazione, la Alan Kurdi della Ong Sea Eye sta facendo rotta verso l’sola siciliana: “Dopo aver salvato 65 naufraghi navighiamo ora verso Lampedusa” aveva scritto in post su Fb la Ong: “Non ci facciamo intimidire da un ministro dell’interno, piuttosto ci dirigiamo verso il porto sicuro più vicino. La legge del mare dovrebbe essere applicata sempre, anche se un rappresentante del governo si rifiuta di seguirla“. Intanto, riferisce il Viminale, una motovedetta della Guardia di Finanza ha notificato al comandante della Alan Kurdi il divieto di ingresso, transito e sosta nelle acque territoriali italiane.
Fonte: Mediterranea Saving Humans Twitter, Local Team, Rai News
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