La decisione del Gip Alessandra Vella di non convalidare l’arresto di Carola Rackete ha spaccato il mondo della politica. La sentenza del Giudice è ben presto diventato l’ennesimo pretesto per aprire un sentenzioso tra il Viminale e le toghe. Matteo Orfini ed altri esponenti PD si sono schierati in difesa del Giudice.
Le toghe non vivono certo un periodo d’oro, dopo il caso Palamara che ha creato tensioni nel Consiglio superiore della Magistratura e, più recente, la condanna dell’ex Gip del Tribunale di Napoli per corruzione e rapporti con la camorra. Eppure, il caso Sea Watch continua a tenere banco, visto il pugno di ferro scoppiato tra il Gip Alessandra Vella – dopo la sua decisione di non convalidare l’arresto della capitana della Sea Watch Carola Rackete – e Matteo Salvini, che si è scagliato duramente contro sentenza del Giudice invocando una riforma della Magistratura. Nella querelle tra le due parti, si è intrufolato anche il PD, che ha preso le difese della Vella.
Il dem Matteo Orfini ha lanciato un duro affondo nei confronti del Vicepremier tramite il proprio account Twitter: “Guardate il video di Matteo Salvini. È semplicemente eversivo. Un uomo su di giri che abusa del suo ruolo e del suo potere. Solidarietà alla magistratura. E alla polizia che non merita un ministro così”.
Ma non è stato l’unico. Anche l’onorevole Andrea Romano ha fatto lo stesso: “Salvini contro Gip che non convalida l’arresto di Carola Rackete. Un ministro degli Interni – ha twittato – che vorrebbe decidere da solo colpevolezza e galera: la vera emergenza è quella contro Stato di diritto e principio di legalità (e i #liberaliperSalvini non si vergognano, almeno un po’?)”, ha twittato.
Per il segretario del PD, Nicola Zingaretti, “oggi un altro segnale che il caso Sea Watch è stato creato ad arte per distrarre gli italiani dai fallimenti e dalla paralisi del governo”.
Mentre secondo l’onorevole Giuditta Pini, salita anche lei con Orfini sulla Sea Watch per dimostrare la sua solidarietà ai migranti, “non c’era motivo di arrestarla. Salvare vite non è un crimine. Carola Rackete è libera”. Ed ancora, il dem Gianfranco Librandi, rincara ulteriormente la dose ai microfoni della trasmissione Coffee Break, in onda su La7: “Il nostro aspirante dittatore Salvini vuole stare sopra la magistratura e decidere chi espellere. Mentre il ministro dell’Interno focalizzava l’attenzione dei cittadini sulla Sea Watch, entravano regolarmente altri migranti senza nessun controllo”.
Fonte: Matteo Orfini Twitter, Andrea Romano Twitter, Nicola Zingaretti Twitter, La7
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