David Sassoli, l’europarlamentare Dem, è stato eletto alla guida del Parlamento europeo. Ha ottenuto l’appoggio anche del leader dei popolari Weber, ma il disappunto della Lega e di Salvini, che ha votato contro. Nel suo discorso di apertura del mandato, Sassoli ha ribadito le sue aspettative: rafforzare il ruolo dell’Europa, rilanciare l’economia, e rivedere le regole del trattato di Dublino per la questione migranti.
“Care amiche, cari amici, nella vita, quando mi è capitato di incontrare qualche successo, non mi sono mai montato la testa. Non ho nessuna intenzione di cominciare a farlo da stamattina”. Così David Sassoli ha salutato il suo popolo virtuale questa mattina, dopo che ieri il suo nome è rimbalzato sulle prime pagine e nei Tg. E’ lui, infatti, eletto alla Presidenza del Parlamento europeo, durante la seduta plenaria a Strasburgo. Al secondo scrutinio, con 435 voti – informa Agi – l’ex vicedirettore del Tg1, giornalista e politico, Sassoli ha preso definitivamente il posto di Antonio Tajani. La destra di Forza Italia, di cui si faceva interprete quest’ultimo, è stata scacciata dal PD e dai democratici.
Fino a pochi giorni fa, il suo nome non rientrava tra i possibili eletti al Parlamento europeo. In testa c’era Manfred Weber. Fino a quando, martedì, all’ultimo minuto, gli è stata comunicata dai colleghi del gruppo europarlamentare S&D l’intenzione di candidarlo. Detto fatto, i suoi voti hanno battuto i 160 del conservatore ceco Jan Zahradil; i 119 della verde Ska Keller; i 43 della spagnola Sira Rego. Fra gli eurodeputati italiani, lo hanno sicuramente votato i colleghi di partito, mentre gli 8 di Forza Italia nel gruppo Ppe si sono astenuti. I 28 deputati leghisti hanno dichiaratamente votato contro; i 14 del Movimento 5 Stelle, pur non rendendo nota la loro preferenza, hanno probabilmente votato per lui. Sassoli resterà in carica per due anni e mezzo, e poi consegnerà il testimone al popolare Weber che guiderà il parlamento nella seconda metà della legislatura.
Care amiche, cari amici, nella vita, quando mi è capitato di incontrare qualche successo, non mi sono mai montato la testa.
Non ho nessuna intenzione di cominciare a farlo da stamattina.— David Sassoli (@DavidSassoli) July 4, 2019
Nel discorso di apertura, commosso ma anche composto, Sassoli ha messo in chiaro le sue aspettative per questo mandato. Prima tra tutti, creare un’Europa più forte con un Parlamento UE più forte: “L’Unione europea non è un incidente della Storia, siamo i figli e i nipoti di coloro che sono riusciti a trovare l’antidoto a quella degenerazione nazionalista che ha avvelenato la nostra storia. Dobbiamo essere tutti, comunque la pensiamo, impegnati nel costruire la casa della democrazia europea e questo Parlamento deve essere la casa della democrazia europea”. Ma ancora: ridurre le disuguaglianze religiose, politiche e filosofiche e l’emarginazione per cause sessuali; assicurare protezione sociale; rilanciare l’economia di mercato per coniugare crescita e rispetto dell’ambiente; contrastare le povertà, dare prospettive ai giovani, rilanciare investimenti sostenibili; rafforzare il processo di convergenza tra le regioni e i territori.
Sassoli, informa l’Ansa, ha anche sottolineato la necessità di rivedere gli accordi di Dublino sui flussi migratori: “Signori del Consiglio Europeo, questo Parlamento crede che sia arrivato il momento di discutere la riforma del Regolamento di Dublino che quest’Aula, a stragrande maggioranza, ha proposto nella scorsa legislatura. Il dialogo tra il Parlamento e le Ong penso sia costante e normale. Sono qui da dieci anni e le Ong sanno che la porta del Parlamento europeo è sempre aperta: la apriremo ancora di più. Il dialogo delle Ong sarà garantito e assicurato“.
Fonte: David Sassoli Twitter, Ansa, Agi