La scarcerazione di Carola Rackete ha invogliato le altre Ong a riprendere il mare e a voler imitare l’azione della Capitana della Sea Watch.
Il caso Sea Watch e la scarcerazione di Carola Rackete decisa dal Gip Alessandra Vella sembra aver dato nuova linfa e spirito di iniziativa alle Ong, come Mediterranea, Open Arms ed altre reti di attivisti dedite all’attività di soccorso in mare. Infatti, non solo la Mediterranea è tornata in mare, ma il portavoce Alessandro Metz ha dichiarato – in una conferenza stampa, riportata dall’Ansa – di voler agire esattamente come la Sea Watch, seguendo la legge del mare. “Noi facciamo monitoraggio nel Mediterraneo. Se dovessimo trovarci in una situazione in cui siamo l’unica imbarcazione che può svolgere il salvataggio, agiremo come ci impone la legge del mare. Faremo quello che è previsto dalle normative che ci obbligano a comportarci in un certo modo, come ha fatto la Sea Watch”, ha dichiarato Metz, di Mediterranea Saving Huamans, in un incontro stampa in cui si sono riunite tutte le Ong.
“L’ordinanza del Gip restituisce dignità all’Italia. Raccoglie, racconta e spiega in maniera sintetica ciò che non succede a livello governativo”, ha detto Metz che ha poi commentato il Decreto Sicurezza bis: “Con due articoli e mezzo si tenta di riscrivere anni di normative e leggi e convenzioni internazionali che fanno si che in mare si salva. Il Ministro dell’Interno si sovrappone ad altri ministeri e ci sono aspetti che vanno indagati e portati in aula tribunale. Noi le responsabilità ce le prendiamo, ma c’è qualcun altro che sfugge ai processi. Siamo stanchi di essere insultati da lui”. Il portavoce di Mediterranea ha poi chiesto il dissequestro immediato delle navi Mare Ionio e Sea Watch. “La decisione inopportuna di escludere la Sea Watch dimostra un vizio di chi è al governo di considerare il Parlamento come se fosse casa propria, ascoltando solo chi si vuole”, ha commentato invece Filippo Miraglia, dell’Arci. Il riferimento è all’esclusione di Sea Watch da un’audizione alla Camera circa il decreto, a cui erano state invitato Mediterranea, Asilo, Open Arms e Medici senza frontiere. Le associazioni, però, visto il mancato invito della Ong tedesca, hanno disertato, informa Agensir.
Per Francesca Businarolo, presidente della commissione Giustizia, “si tratta di una autoesclusione non comprensibile”: “Avevo ritenuto di dare seguito alle richieste avanzate da due gruppi parlamentari, escludendo la Sea Watch dalle audizioni, perché quel caso ha assunto una sensibilità mediatica tale da sovrapporre le finalità del confronto”, ha spiegato.Ma le associazioni hanno preferito incontrare solo i giornalisti a poca distanza dalla Camera. E si preparano a tornare nel Mediterraneo “per salvare vite”. La stessa motivazione che – secondo il gip di Agrigento, Alessandra Vella – aveva mosso Carola Rackete e alla base della non convalida dell’arresto delal capitana della Sea Watch.
Fonte: Agensir, Ansa