Un muro anti-migranti per difendere il confine italiano con la Slovenia. Questa è l’idea del Presidente del Friuli-Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, su modello del reticolato costruito da Victor Orban, che è stata appoggiata anche da Matteo Salvini. Secondo la Lega, infatti, il muro bloccherebbe la rotta balcanica di quei migranti che, via terra, arrivano nel nostro Paese. Il presidente della Camera Roberto Fico, però – in pieno caso Sea Watch– ha rigettato la proposta sia per un fattore economico, che ideologico. L’idea, infatti, non è il modo ideale per risolvere il problema migranti.
“Non è costruendo muri che si gestisce il fenomeno migratorio. Non è così che un grande Paese come l’Italia può pensare di far fronte ad un fenomeno epocale. Tutti i muri, infatti, sono destinati ad essere superati o abbattuti. Lo dice la nostra storia”, ha detto Fico intervenendo al convegno a Montecitorio dal titolo “Corridoi umanitari per un’Europa solidale“. Come riporta l’Ansa, l’esponente pentastellato ha aggiunto: “In Europa si parla di immigrazione in termini non corretti, secondo gli schemi di una contrapposizione ideologica e di una polarizzazione che inevitabilmente finiscono per impoverire i ragionamenti e favorire posizioni estreme o semplicistiche“. Al contrario, i corridoi umanitari potrebbero essere una buona soluzione al problema, specifica Vista, riportando le parole di Roberto Fico, che consente ai potenziali beneficiari di poter usufruire di protezione internazionale, attraverso canali regolari e sicuri di accoglienza e integrazione.
Il presidente della Camera, tuttavia, critica quei Paesi UE che non ricollocano i migranti e che andrebbero, per questo, sanzionati: “Il meccanismo di ricollocazione dei migranti giunti in Italia e in Grecia, adottato dall’Unione Europea nel 2015, non è stato attuato in alcuni Paesi. Quei Paesi non possono essere i nostri modelli perchè le loro politiche vanno contro gli interessi dell’Italia. E non solo, vanno contro gli interessi dell’Europa tutta. I comportamenti contro le regole andrebbero quindi perseguiti anche con penalizzazioni di carattere economico, per esempio a valere sui fondi strutturali. Non è accettabile una violazione così grave e manifesta di un atto giuridicamente vincolante dell’Unione europea”, prosegue. Concludendo, pur non nominando direttamente la Ong tedesca, Fico ha ribadito la necessità di adempiere al diritto internazionale: “Invocare la pur necessaria solidarietà a livello europeo e denunciare l’atteggiamento egoistico e irresponsabile di molti partner non può in alcun modo giustificare l’inadempimento degli obblighi discendenti dal diritto internazionale e della nostra costituzione. Dobbiamo pretendere solidarietà e condivisione di responsabilità, con ogni strumento a nostra disposizione, ma non possiamo pensare di farlo sulla pelle delle persone”.