Come se non bastassero tutti i politici di Sinistra, i vari personaggi del mondo dello spettacolo, ora anche Pep Guardiola, allenatore del Manchester City, si è schierato a fianco di Carola Rackete, capitana della Sea Watch.
Arrestata a seguito dello speronamento di una motovedetta della Guardia di Finanza con la “sua” Sea Watch carica di migranti, come riportato dall’Ansa, la capitana Carola Rackete si trova anche a rispondere di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e per rifiuto di obbedienza a nave da guerra dalla Procura di Agrigento.
Un quadro accusatorio molto grave che però non sembra aver affatto scoraggiato diversi politici di Sinistra, come il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, oppure alcuni personaggi famosi, come la cantante Emma Marrone, dal prendere le parti della comandante della nave ong battente bandiera olandese.
Ebbene, a queste persone si è anche aggiunta un’altra celebre, ma fino a questo momento estraneo all’ambiente politico, escluso quello della sua Catalogna. Stiamo parlando di Pep Guardiola. Il tecnico del Manchester City, molto chiacchierato in Italia per i vari accostamenti alla panchina della Juventus, è voluto intervenire per difendere e dimostrare la sua solidarietà nei confronti di Carola Rackete.
L’allenatore spagnolo non ha usato giri di parole ed è stato molto diretto nel suo intervento a favore della capitana dell’imbarcazione dell’ong tedesca. L’ex Barcellona ha infatti pubblicato il seguente messaggio tramite il proprio account Twitter: “Carola Rackete. Mia eroina. È stata arrestata per aver salvato vite nel Mediterraneo. Siamo nella merda”.
Carola Rackete.
La meva heroïna.
La detenen per salvar vides al Mediterrani.
Ens anem a la merda!Carola Rackete.
My heroine.
She is arrested for saving lives in the Mediterranean.
We are in the shit!— PepTeam (@PepTeam) June 29, 2019
Dichiarazioni che fanno discutere alla luce del fatto che nello stesso giorno ha rilasciato altre affermazioni, stavolta strettamente legate al calcio e riferite dal Corriere della Sera ma che, se messa a confronto con quelle su Carola Rackete sembrano essere contraddittorie: “Darei tutto per vincere una Champions, ma ci sono sette partite molto difficili da superare e piccoli dettagli fanno la differenza. Nessuno pensava che Laporte avrebbe sbagliato un rigore, per esempio. Poi vieni eliminato e stai male per giorni. Ho bisogno di nemici, di persone che mi odino“. Insomma, sì a nemici e odio nei suoi confronti, ma guai a toccargli la sua eroina Carola Rackete.
Fonte: Ansa, Corriere della Sera, Guardiola Twitter