Il Capitano Gregorio De Falco, ex del M5S, ha preso le difese di Carola Rackete, elogiando la capitana della Sea Watch che ha forzato il blocco posto da Matteo Salvini.
Tutti gli occhi sono puntati sulla Sea Watch 3, la nave battente bandiera olandese della Ong tedesca. Sono passati 15 giorni, e l’imbarcazione è ferma, a un miglio da Lampedusa, dopo la decisione della capitana Carola Rackete di violare le disposizioni poste dal Viminale. Ha deciso che la vita dei migranti era più importante delle conseguenze che le piomberanno addosso: così ha forzato il blocco posto da Salvini ed è entrata in acque internazionali. Un gesto percepito, in maniera neanche troppo celata, come un affronto al Governo italiano, mentre quello olandese se n’è lavato le mani. “Comprendiamo le preoccupazioni dell’Italia e riconosciamo i suoi sforzi nel frenare la migrazione incontrollata verso l’UE – ha fatto sapere il Ministro delle migrazioni Ankie Broekers-Knol – mentre i Paesi Bassi si assumono le responsabilità sul fatto che la barca batte bandiera olandese, ciò non significa che prenderemo anche i migranti”. E mentre Salvini auspica l’arresto della capitana e dell’equipaggio, c’è anche chi la difende.
Il capitano De Falco, ex senatore del M5S, ora nel gruppo Misto, ha preso le parti della Rackete con un post sul suo profilo Facebook: “Il Comandante della Sea Watch ha la responsabilità di tutelare la nave e le persone che vi sono a bordo. È lei l’autorità che deve valutare le reali condizioni, sia poiché possiede tutti gli elementi di valutazione necessari, sia perché ha il dovere di prendere provvedimenti in relazione a quel fine di tutela”, ha scritto nel post. Poi aggiunge: “Ecco perché, nonostante la sua nave e le persone a bordo siano state sottoposte da giorni a veri atti di inciviltà giuridica e di disumanità, in relazione alle concrete circostanze, ha deciso di entrare nelle acque territoriali italiane”.
De Falco, che si era detto pronto a tornare in mare –salendo a bordo della Nave Ionio, aderendo alle missioni della Ong Mediterranea per prendere i migranti in nome di un “dovere morale” – si è scagliato poi contro il Ministro dell’Interno, accusandolo di urlare sguaiatamente e di non utilizzare gli strumenti per contrastare l’ingresso dei migranti irregolari – che entrano senza alcuna regola od ordine – mentre si accanisce contro i 42 naufraghi a bordo della Sea Watch. “Vittime anche mediatiche della costante propaganda, e per i quali, come è noto, è possibile una immediata ricollocazione. Il Comandante Carola Rackete è persona di alta dignità morale, dimostra una considerevole forza e coerenza rispetto alle responsabilità del proprio ruolo di Comando”, conclude.
Fonte: Gregorio De Falco Facebook, Vista
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