Carola Rackete è stata iscritta nel registro degli indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e per rifiuto di obbedienza a nave da guerra.
Come informa l’Ansa, la capitana della Sea Watch3, Carola Rackete, è stata iscritta nel registro degli indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e per rifiuto di obbedienza a nave da guerra, secondo quanto previsto dal codice della navigazione. La nave della Ong tedesca, battente bandiera olandese, ha infatti deciso di forzare il divieto di ingresso, entrando nelle acque territoriali italiane. L’imbarcazione si trova ora al largo di Lampedusa, distante un miglio, con a bordo decine di migranti e la situazione sembra essere bloccata al punto di partenza.
Dopo l’ispezione della Guardia di Finanza effettuata ieri – quando alcuni agenti delle Fiamme gialle sono salite a bordo – la Procura di Agrigento ha proceduto con l’iscrizione nel registro degli indagati. Un epilogo già previsto, così come è prevista la multa alla capitana – che potrebbe arrivare fino ai 50mila euro – e il sequestro della nave. Ma la Sea Watch è già corsa ai ripari, lanciando una raccolta fondi che ha superato le aspettative, raccogliendo 150mila euro in due giorni.
Intanto, sembra che su istruzioni del Ministro Enzo Moavero Milanesi, in stretta correlazione con la Commissione europea – Francia, Germania, Lussemburgo, Portogallo e altri stati membri dell’UE sono disponibili ad accogliere i migranti, secondo Rainews. Questo, però, non può accadere se prima non avviene lo sbarco. Sembra anche che non ci sia punto di incontro tra il Governo italiano e quello Olandese. Si sarebbe concluso con un nulla di fatto il colloquio svoltosi tra Conte e il collega olandese Mark Rutte. Se da una parte il Premier non ha gradito la presa di posizione della capitana Carola, dall’altra l’Olanda sembra non preoccuparsi molto della questione. Infatti, pur avendo riconosciuto che la nave batte bandiera olandese, ha ribadito che questo non significa che prenderanno i migranti.
Fonte: Ansa, Rainews