I genitori di Carola Rackete, la comandante della Sea Watch – in mare da quindici giorni – hanno rilasciato diverse dichiarazioni in merito alla vicenda che vede coinvolta la figlia.
“Anche stavolta se la caverà”. E’ quello che si augurano i genitori di Carola Rackete, la Capitana della nave Sea Watch che, in questi giorni, ha gli occhi dell’Italia puntati su di sé. Lei, bianca, tedesca e originaria di un Paese ricco, ha trovato giustificazione del suo lavoro, e della sua vita, quando si è resa conto delle ingiustizie sociali che dominano il mondo. C’è chi la definisce un’eroina, chi invece non approva ciò che ha fatto, un gesto di illegalità che va contro le regole.
E mentre il mondo parla di lei, i genitori ne vanno fieri. In un’intervista al Corriere della Sera, suo padre ha così commentato: “Si possono non condividere i modi di Carola, ma sta facendo la cosa giusta. Quello che sta facendo esprime pienamente il suo carattere, Carola fa sempre quello che ritiene giusto”. Ekkehart, ingegnere militare in pensione, 74 anni, originario della Bassa Sassonia sa bene per cosa potrebbe essere condannata la figlia – iscritta al registro degli indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina – ma la prende con ironia: “Carola parla cinque lingue e conosce anche un po’ di italiano, speriamo solo che non abbia il modo di perfezionarlo in qualche vostro carcere. Se sono orgoglioso di mia figlia? Certo che sì. Preoccupato per lei? Ma no, ha 31 anni, se la sa cavare”.
Le fanno eco le parole della moglie, la signora Siglinde: “Quello che sta facendo esprime pienamente il suo carattere, Carola fa sempre quello che ritiene giusto. Quando era più piccola ha girato tutto il Sudamerica in autostop. È stata in Antartide e al Polo Nord, ha fatto per otto mesi la volontaria in una riserva in Kamtchatka, e andata in Pakistan da sola e non ci ha mai dato preoccupazioni”. I due hanno poi replicato alle affermazioni della figlia, che ha dichiarato di avere una famiglia benestante: “Se siamo ricchi? No, certo le abbiamo comprato una casa in Inghilterra, ma lei con i suoi imbarchi guadagna abbastanza da potersi poi permettere dei periodi di volontariato”, ha concluso papà Rackete. I due, come tutti, ora attendono l’epilogo di questa vicenda.
Fonte: Il Corriere
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