Imer Omerovic, il povero rom alla cui famiglia fu assegnata la casa popolare a Casal Bruciato, forse non è così indigente come sembra.
Imer Omerovic, il 40enne rom di origine bosniaca con una moglie e 12 figli a carico a cui fu assegnata una casa popolare a Casal Bruciato – quartiere di Roma diventato scenario di una vera e propria protesta – non sembra essere poi così in difficoltà. Imer, “che ha sempre lavorato, che ha una regolare partita Iva e che vende macchine su internet”, avrebbe 27 auto a lui intestate, di cui due acquistate dopo aver ricevuto l’alloggio dal comune capitolino. Infatti, una Fiat Stilo 1.9 JTD gli è stata intestata il 22 maggio, mentre una Bmw Serie 5 530D è arrivata in data 7 giugno. La partita Iva della sua impresa risulta essere regolare, attiva e riguardante il “commercio all’ingrosso e al dettaglio di autovetture e di autoveicoli leggeri”. Sede legale e residenza però figurano a Roma, in Via Pontina, 601.
Peccato che in quel luogo non ci sia in realtà nessun’attività commerciale. Un tempo, in quella sede, c’era il campo nomadi di Tor de Cenci; ma ora l’area è del tutto abbandonata e non c’è nessuna traccia né dell’attività di Omerovic né delle 27 vetture, tanto meno del registro di carico e scarico, delle fatture di vendita e incassi, dei bilanci depositati in camera di commercio dall’apertura della ditta.
Viene quasi da sorridere a pensare che, come riferito da Avvenire, la Caritas ha fornito agli Omerovic mobili, cucina, frigo e caldaia, in un’abitazione priva di addirittura di acqua calda e luce. E si era mosso anche Papa Francesco, incontrandoli nella sagrestia della Basilica di San Giovanni in Laterano ed esprimendo loro solidarietà cristiana dopo gli attacchi ricevuti. Forse, stando a quanto emerso in seguito, una maggiore prudenza sulla vicenda da parte del Vaticano sarebbe stata opportuna.
Interrogata invece sulla questione da Il Giornale, Roberta Della Casa, Presidente M5S del Municipio IV, ha commentato: “Mentre per ottenere il reddito di cittadinanza vengono fatte verifiche patrimoniali approfondite per la domanda di assegnazione di una casa popolare i controlli sono più stringati ed è necessario solo l’Isee e la documentazione relativa allo stato di famiglia, stiamo cercando di rivedere il meccanismo per dare maggiori risposte”. Ma su Omerovic non si sbilancia: “Rispetto alle macchine intestate va verificato di cosa stiamo parlando, non mi pronuncerei, prendo per buona la sua versione e sarà mi premura approfondire la cosa con la Polizia Locale”.
Fonte: Avvenire, Il Giornale
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