La Commissione UE ha reso noto di essere in contatto con gli Stati membri per decidere dove inviare i migranti, solo dopo che questi saranno sbarcati.
Lampedusa è uno scenario di inferno, tra profughi che sbarcano abusivamente e la Sea Watch bloccata, a poche miglia dall’isoletta, dopo aver violato il blocco imposto dal Viminale. La circondano le autorità italiane, a bordo la Guardia di Finanza e 42 migranti. Intanto, i legali della Ong hanno fatto sapere di aver presentato un esposto in Procura di Agrigento affinché si valutino eventuali condotte di rilevanza penale da parte delle autorità marittime e portuali preposte alla gestione delle attività di soccorso e per chiedere che venga valutata l’adozione di tutte le misure necessarie per consentire lo sbarco dei migranti e porre fine alla situazione di gravissimo disagio a cui sono sottoposti.
E intanto arrivano i primi pareri da Bruxelles. La Commissione UE ha fatto sapere, informa l’Ansa, di essere in contatto con alcuni Stati membri per trovare una soluzione per il trasferimento dei migranti a bordo della Sea Watch 3. Una soluzione, però, che sarà possibile solo dopo lo sbarco, grazie all’autorizzazione da parte dell’Italia. Un punto su cui il Viminale non concorda. Salvini non è disposto a cedere e, a quanto pare, neanche il Premier Giuseppe Conte o il pentastellato Di Maio sono di parere contrario. Il Ministro dell’interno è stato categorico sul rifiuto a concedere un porto italiano per far attraccare la nave e la soluzione rapida, chiesta da Bruxelles, non sembra arrivare.
“La Commissione è strettamente coinvolta nel coordinamento con gli Stati membri per trovare una soluzione per il trasferimento dei migranti a bordo del Sea Watch 3 una volta sbarcati”, ha reso noto alla stampa il Commissario europeo per le migrazioni Avramopoulos. “Alcuni Stati membri dimostrano la volontà di partecipare a tali sforzi di solidarietà, ma una soluzione per le persone a bordo è possibile solo una volta sbarcati. Questo è il motivo per cui spero che l’Italia contribuirà a una rapida risoluzione delle persone a bordo. Allo stesso tempo, invito gli altri Stati membri a mostrare solidarietà”, ha continuato. Il Commissario ha ribadito la necessità di un approccio europeo congiunto che porti ad una soluzione tempestiva della questione.
Ma Salvini ribatte: “L’Unione europea non sta facendo nulla e poi perseguita l’Italia per uno 0,1 di infrazione sul deficit, sul debito. Siamo il terzo Paese che paga di più, non scherziamo, non è che paghiamo l’Europa per farci richiamare e poi sull’immigrazione si voltano dall’altra parte”. Lo scontro dunque resta aperto e la portavoce della Commissione, Natasha Bertaud, ha ricordato che ogni nuovo arrivo sul territorio europeo deve essere registrato e che le impronte digitali devono essere registrate in Eurodac. Pertanto, l’ipotesi di non registrare i migranti ipotizzata da Salvini è stata scartata dall’Europa.
Fonte: Ansa
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