Doina Matei ha pagato i suoi debiti con la giustizia. La donna era stata condannata in via definitiva dalla Cassazione a scontare 16 anni di reclusione per aver ucciso, colpendola con la punta di un ombrello, Vanessa Russo. Quest’ultima si trovava alla stazione metro di Roma quando, al termine di una lite, venne colpita e morì poco dopo.
Doina Matei conficcò la punta di un ombrello in un occhio a Vanessa Russo al culmine di una lite. Era il 26 aprile del 2007 e i tutto avvenne nella stazione metropolitana Termini di Roma. La donna, di origine romene, è stata condannata a 16 anni di carcere per omicidio preterintenzionale e ha scontato il regime di semilibertà dal 2015, lavorando di giorno in una cooperativa e dormendo, la notte, nel carcere di Venezia. Il regime le venne poi sospeso dopo che la donna aveva postato su Facebook alcune foto di lei sorridente al mare, fatto che suscitò scalpore tra i parenti della vittima. Per questo, il Tribunale sospese la semilibertà alla donna, per poi riconfermarla ritenendo l’errore commesso non così grave da incidere nella condanna.
Oggi, informa il Corriere, Doina è una donna libera. Trentatré anni, era stata condannata in via definitiva nel 2010 dalla Cassazione ma oggi ha pagato tutti i suoi debiti con la giustizia. Infatti, ieri mattina il Magistrato di sorveglianza del Tribunale di Venezia ha firmato l’atto con cui ha certificato il termine della pena. Come informa Adnkronos, la donna ha ottenuto uno sconto di pena di quattro anni grazie alla buona condotta che le ha consentito di guadagnare 45 giorni ogni sei mesi dal momento dell’ingresso nel carcere lagunare della Giudecca, dove la romena è stata reclusa negli ultimi nove anni. Doina Matei, seguita fin dal giorno dell’arresto dall’avvocato Carlo Testa Piccolomini, ha cominciato già nel 2016 a reinserirsi nella società: “La fase riabilitativa l’ha sfruttata con dedizione. Ora Doina vuole solo essere dimenticata”, afferma il legale.
Fonte: Corriere, Adnkronos
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