Brutte notizie per la Sea Watch 3. La Corte Europea dei diritti dell’uomo ha respinto il ricorso presentato dai migranti. Soddisfatto il Vicepremier Matteo Salvini che questa mattina aveva replicato alle ultime dichiarazioni rilasciate dalla capitana Carola Diakete, dettasi pronta ad entrare ugualmente in acque italiane sfidando le disposizioni del Decreto Sicurezza bis.
Si attendeva da giorni la risposta della Corte Europea di Strasburgo al ricorso presentato dai migranti a bordo della Sea Watch. Il Vicepremier Matteo Salvini aveva anticipato, questa mattina, che non avrebbe comunque cambiato idea sullo sbarco, dicendosi per nulla intimorito dalle ultime dichiarazioni in merito fatte da Carola Diakete, la comandante della nave. Quest’ultima, infatti, ha denunciato nuovamente la criticità della situazione affermando di voler sfidare le disposizioni fornite dal Viminale e di voler entrare comunque in acque italiane, pur rischiando le accuse di favoreggiamento all’immigrazione clandestina e il sequestro dell’imbarcazione. “Nel pomeriggio aspettiamo la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo sul ricorso della Sea Watch, ma qualunque sarà la decisione di Strasburgo, la nostra linea non cambia. È una nave olandese di una ong tedesca, il problema lo risolvano Berlino e Amsterdam”, aveva dichiarato questa mattina il capo del Viminale ribadendo le conseguenze per la Diakete in caso di violazione del Decreto Sicurezza bis.
Le cose, però, sembrano volgere a favore di Salvini che ha così commentato la decisione di Strasburgo: “Anche la Corte Europea di Strasburgo conferma la scelta di ordine, buon senso, legalità e giustizia dell’Italia: porti chiusi ai trafficanti di esseri umani e ai loro complici. Meno partenze, meno sbarchi, meno morti, meno sprechi. Indietro non si torna”. La notizia del respingimento del ricorso è stata data da fonti del Viminale. Intanto, Salvini ha fatto notare che, se gli attivisti avessero avuto veramente a cuore la salute dei migranti, in 13 giorni sarebbero andati e tornati dall’Olanda.
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