Non si parla solo della scorta di Roberto Saviano. Una scorta molto chiacchierata ma che forse lo scrittore non è mai stato sul punto di perdere davvero. Chi ha corso questo rischio è stato un Carabiniere, che dopo mesi ha avuto ragione. Mesi in cui lo scrittore non ha pensato neanche a dedicargli un post di solidarietà, nel suo stile facile ed enfatico, di quelli a cui ci ha abituati da tempo. Ognuno pensa a sé, del resto. Per fortuna, alla fine, è stata restituita la scorta al Capitano Ultimo. Il Tar di Lazio ha giudicato illegittimo il provvedimento con il quale la Prefettura di Roma, lo scorso settembre, aveva revocato al colonnello la scorta.
Sergio De Caprio, meglio noto come “Capitano Ultimo“, ha riottenuto la scorta. Il Tar del Lazio ha accolto l’istanza difensiva presentata dal legale Antonino Galletti che oggi, informa l’Adnkronos, si dice particolarmente soddisfatto per il risultato ottenuto. “Siamo orgogliosi del fatto che il Tar del Lazio abbia accolto la nostra tesi difensiva. Secondo i Giudici, infatti, la decisione della revoca della misura di protezione personale avrebbe dovuto essere adottata sulla base di una valutazione approfondita e specifica in ordine alla situazione di rischio in cui versa tuttora Ultimo”. Al contrario, la revoca sarebbe stata frettolosa e non motivata in modo approfondito e ha esposto il colonnello Sergio De Caprio a gravi rischi. “Fortunatamente i magistrati amministrativi hanno scongiurato prima in sede cautelare con l’ordinanza di sospensiva ed ora definitivamente nel merito con la sentenza”, continua Galletti.
Una notizia accolta positivamente dal Capitano Ultimo, che qualche mese fa era tornato alle cronache per il caso di Stefano Cucchi. “Un ringraziamento speciale all’avvocato Galletti che ha lottato con lo stile e la competenza che lo distinguono per far vincere ancora una volta la civiltà del diritto e dei diritti di sopraffazione”, ha scritto in un tweet.
Un ringraziamento speciale all avvocato Antonino Galletti che ha lottato con lo stile e la competenza che lo distinguono per far vincere ancora una volta la civiltà del diritto e dei diritti sulla sopraffazione. https://t.co/TUXOW0HpMH
— Capitano Ultimo (@UltimoUMC) June 24, 2019
A decidere per il provvedimento, era stata la Prefettura di Roma, lo scorso settembre, che aveva revocato al colonnello il dispositivo di protezione in suo favore disposto dall’Ufficio Centrale Interforze per la Sicurezza personale. Sul caso si espresse Matteo Salvini in questi termini: “Il ministro dell’Interno non può intervenire direttamente sull’assegnazione del personale di scorta. Per quanto riguarda la vicenda del Capitano Ultimo, protagonista di brillanti e celebri operazioni, la notizia non mi ha lasciato indifferente. Nel rispetto del lavoro e della professionalità di tutti, chiederò informazioni per capirne di più”.
Sei mesi fa era stato accolto in via d’urgenza il ricorso presentato dall’Ufficiale dell’Arma e la decisione era stata sospesa con l’ordine, imminente, di rivalutare la questione. Il Colonnello aveva protestato pubblicamente, con un post su Twitter, contro la decisione: “I peggiori sono sempre quelli che rimangono alla finestra a guardare come andrà a finire. Accetto questa misura ma Bagarella è ancora pericoloso. Sempre tutti uniti contro la mafia. No abbandono, no omertà, no mobbing di Stato”, aveva scritto.
I peggiori sono sempre quelli che rimangono alla finestra a guardare come andrà a finire. Sempre tutti uniti contro la #mafia di #Riina e #Bagarella . No #omertà No #mobbing di Stato. https://t.co/U3XcQbTca3
— Capitano Ultimo (@UltimoUMC) September 2, 2018
Fonte: Adnkronos, Capitano Ultimo Twitter, Vista