Nuovo capitolo della vicenda riguardante la nave Sea Watch e i migranti che ha a bordo, da dieci giorni in mare senza permesso di sbarcare in Italia.
Come riportato dall’Ansa, nel corso della scorsa notte uno dei 43 migranti trasportati a bordo della nave Sea Watch, ormai da dieci giorni in mare senza autorizzazione allo sbarco, è stato evacuato dalla Guardia Costiera a Lampedusa. Il motivo, analogamente a quanto accaduto nei giorni scorsi, è stato il serio peggioramento delle sue condizioni di salute.
Lo ha annunciato la stessa ong attraverso un messaggio pubblicato tramite il proprio account Twitter: “Buongiorno Unione Europea! Speriamo che tu abbia passato una buona notte. Le persone sulla Sea Watch 3 non lo hanno fatto. Un giovane è dovuto essere evacuato come emergenza medica. Ringraziamo la Guardia Costiera per la buona cooperazione. E facciamo ancora appello alla politica: questa farsa deve finire, questa sofferenza deve finire ora”.
Scende così a 42 il numero di persone a bordo dell’imbarcazione, tra cui tre minori non accompagnati, che non ha ancora alcun permesso allo sbarco da parte di un porto sicuro. Come riferito da Adnkronos, lo scorso 20 giugno l’Unhcr, l’Agenzia per delle Nazioni Unite i rifugiati, sulla stessa linea del Consiglio d’Europa, ha sottolineato che “in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, sollecita gli Stati europei a richiamarsi ai principi di umanità e compassione e a consentire al gruppo di sbarcare. L’appello arriva dopo che dieci persone sono state evacuate a Lampedusa per ragioni mediche lo scorso fine settimana”.
Allora, la Sea Watch aveva colto l’occasione per evidenziare quanto segue con un tweet: “La nostra Giornata Mondiale del Rifugiato è bordo della Sea Watch 3, insieme ai 43 naufraghi soccorsi lo scorso 12 giugno e lasciati in alto mare dall’Italia e dall’Unione Europea. Da oltre 8 gg privati dei loro diritti fondamentali e di un porto sicuro #WorldRefugeeDay #WorldRefugeeDay2019”.
Nelle stesse ore Verena, un medico che si trova all’interno della Sea Watch, aveva lanciato un appello a Italia ed Unione Europea spiegando le gravi condizioni di alcuni migranti trasportati dalle nave della ong: “Abbiamo pazienti con dolori incontrollabili a causa di torture. Non sto parlando con te come medico ora, sto parlando a voi come un essere umano: per favore aiutateci a trovare un porto sicuro”.
Fonte: Ansa, Adnkronos
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