Il Pubblico Ministero della Procura di Milano ha fatto ricorso contro la mancata convalida del fermo di Marco Carta. Il cantante era stato bloccato dalla Polizia locale, lo scorso 31 maggio, mentre usciva con una donna dalla Rinascente con 6 magliette per un valore complessivo di 1200 euro.
Guai per Marco Carta. Il Pubblico Ministero della Procura di Milano ha infatti fatto ricorso contro la mancata convalida del fermo per il cantante, informa l‘Ansa. Il ricorso, depositato alla Suprema Corte, è stato firmato da Nicola Rossato, il pm di turno quel giorno. Il cantante, vincitore di Amici e Sanremo 2009, era stato arrestato per un furto di magliette ma il Giudice aveva convalidato l’arresto solo per la sua amica – una donna di 53 anni, Fabiana Muscas – che si trovava con lui quella sera. Entrambi andranno a processo per direttissima il prossimo 20 settembre. I due erano stati fermati mentre uscivano dalla Rinascente, a Milano. La donna aveva con sé un cacciavite e sei magliette del valore complessivo di 1.200 euro a cui erano stati tolti gli anti taccheggio, ma non la placchetta sensibile che, all’uscita, ha suonato. Per Carta, che si è sempre professato innocente, non sono emersi “gravi indizi di colpevolezza, né elementi indiziari” per giustificare l’arresto in flagranza. Allo stesso modo, la ricostruzione di un addetto alla sicurezza, non è sembrata esatta.
Ciò nonostante, per la Procura l’arresto sarebbe stato legittimo. Qualora la suprema corte dovesse dargli ragione, ci sarebbe un riconoscimento per l’ operato della polizia locale e cambierebbe notevolmente il profilo giuridico del cantante in relazione al concorso nel reato. Il ragazzo è apparso molto provato dopo l’accaduto, tanto da raccontare – ospite da Barbara D’Urso, a “Live – Non è la D’Urso” – l’esperienza traumatica vissuta quella sera. Intanto, l’artista sardo ha lanciato il suo nuovo disco e il suo ultimo libro, “Libero di Amare”, un summit della sua vita e della sua esperienza come cantante, dal talent di Maria de Filippi all’esperienza di Sanremo. In un capitolo, intitolato “Il Furto”, Carta ha anche raccontato di quanto accaduto la sera del 31 maggio.
Fonte: Ansa, Canale 5
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