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Politica

“Uno spreco di soldi, consulenze inutili”: papà Boschi indagato per Banca Etruria

Pier Luigi Boschi, padre dell’ex Ministro Maria Elena, ha ricevuto la notifica di chiusura delle indagini relative al filone di inchiesta che cerca di fare luce sulle consulenze affidate da Banca Etruria per alcune centinaia di migliaia di euro e che furono decise in vista della fusione. Consulenze, secondo l’accusa, che sarebbero state del tutto inutili.

C’è anche Pierluigi, il padre dell’ex Ministro Maria Elena Boschi, tra i 17 ex amministratori di Banca Etruria indagati in merito al crac dell’istituto aretino. In questi ultimi giorni, il pool di Magistrati della Procura di Arezzo, che segue il caso, ha inviato la notifica di chiusura delle indagini inerenti al filone d’inchiesta sulle consulenze affidate dalla banca per alcune centinaia di migliaia di euro. Il tutto accade tra giugno e ottobre del 2014 in vista della fusione. Il reato a carico degli indagati, riporta LaPresse, è quello di bancarotta semplice o colposa. Tra i nomi figurano anche l’ex Presidente di Banca Etruria Lorenzo Rosi; i suoi vice, Alfredo Berni e Pierluigi Boschi; l’ex direttore generale fino alla fine di giugno 2014 Luca Bronchi; il suo successore Daniele Cabiati. Questi avranno a disposizione venti giorni per dimostrare la propria estraneità ai fatti, o chiedendo di essere interrogati o presentando memorie difensive. In caso contrario, trascorso il termine, si dovranno presentare all’udienza preliminare dal Gip.

Secondo l’Ansa gli incarichi a loro conferiti sarebbero stati “inutili, sostanzialmente uno spreco di denaro della banca” dal momento che “dai conti uscirono somme consistenti ma che non avrebbero portato alcun risultato”.

Boschi era stato già indagato anche in altri filoni dell’inchiesta: quello sul “falso in prospetto” sulle subordinate; e quello sulla liquidazione dell’ex direttore generale Luca Bronchi. In entrambi casi è stata chiesta l’archiviazione. Non risulta, tuttavia, tra i venticinque ex consiglieri di amministrazione, ex revisori ed ex dirigenti di Banca Etruria che sono stati chiamati a rispondere del default di Banca Etruria nel processo in rito ordinario che è già in corso e riguarda il filone principale dell’inchiesta sul commissariamento dell’istituto bancario. Già condannati per bancarotta fraudolenta:  a cinque anni l’ex Presidente di Giuseppe Fornasari ; a due anni l’ex vice presidente Alfredo Berni; a un anno l’ex membro del consiglio di amministrazione, Rossano Soldini, per bancarotta semplice. 

Fonte: La Presse, Ansa, Maria Elena Boschi FB

Pubblicato da
Chiara Feleppa

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