Walter, sparò ad uno dei ladri per difendersi: dovrà scontare 4 anni e 11 mesi

Walter Onichini, il macellaio di Legnaro accusato di tentato omicidio per aver sparato e ferito un ladro, è stato condannato in Appello a scontare 4 anni ed 11 mesi di reclusione.

Walter Onichini, 4 anni e 11 mesi - Leggilo

Walter Onichini, macellaio 25enne originario di Legnaro, in Provincia di Padova, ferì un cittadino albanese che si era introdotto nella sua casa per rubare. I fatti risalgono al 22 luglio 2013. Quattro persone entrarono nell’abitazione di Onichini sottraendogli le chiavi del suo negozio e quelle dell’auto. Il macellaio prese il fucile e colpì Elson Ndrecam, uno dei banditi di 27 anni. Poi lo caricò agonizzante nel bagagliaio e lo scaricò in un fossato. Le intenzioni del macellaio, secondo quanto riferito da lui stesso al Processo, erano quelle di portarlo in ospedale. Ma la versione fu smentita e la vittima si salvò per un pelo, perdendo l’uso della mano destra. L’accusa a suo carico è stata di tentato omicidio, oltre che un risarcimento di 324 mila euro.

Padova sparò al ladro condannato 4 anni - Leggilo

Come informa Tgcom24, la Corte d’appello di Venezia ha confermato la condanna a 4 anni ed 11 mesi, emessa il 18 dicembre 2017 in Primo grado. Il Procuratore generale Giancarlo Buonocore aveva chiesto la derubricazione del reato da tentato omicidio a lesioni colpose ritenendo ci fosse un eccesso di legittima difesa e di conseguenza la dichiarazione di non luogo a procedere – in pratica l’assoluzione dell’imputato – per mancanza di querela, ottenendo l’appoggio della difesa Ernesto De Toni. Ma il collegio, presieduto dal Giudice Carlo Citterio, ha rifiutato quanto proposto dal PG, spiega Rainews, confermando la sentenza di primo grado. Onichini ha così commentato la sentenza: “In questo Paese hanno ragione i ladri, bisogna fare i delinquenti in Italia“. Nei suoi confronti, infatti, la Legittima difesa – uno dei punti di forza del Vicepremier Matteo Salvini – non può essere applicata, nonostante se ne discuta moltissimo, in questi giorni, dopo il caso del tabaccaio di Ivrea.

L’albanese, costituitosi parte civile nel processo di primo grado, era rientrato precipitosamente in patria per evitare la condanna nel contemporaneo processo a suo carico. L’uomo è stato condannato a tre anni ed otto mesi per tentato furto.

Fonte: Rai Veneto, Tgcom24, Antenna tre

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