La nave Sea Watch battente bandiera tedesca ha soccorso, nella giornata di ieri, 52 migranti avvistati in difficoltà al largo della Libia. L’imbarcazione cerca ora un porto sicuro, mentre Salvini, forte dell’approvazione del Decreto sicurezza bis, ribadisce come l’operazione di salvataggio abbia violato nuovamente la legge.
“Il nostro equipaggio ha soccorso 52 persone da un gommone al largo della Libia, a circa 47 miglia da Zawiya”. Così la nave Sea Watch, che si è rimessa in mare, ha reso noto di aver soccorso i migranti lungo le coste libiche, spiegando di aver informato le autorità competenti dopo aver avvistato il barcone in difficoltà.
“La cosiddetta guardia costiera libica comunicava di aver assunto il coordinamento del caso. Giunti sulla scena era priva di alcun assetto di soccorso e abbiamo proceduto al salvataggio come il diritto internazionale impone. I naufraghi sono ora a bordo della nave”, prosegue in un altro post. Poi la richiesta di un porto: “SeaWatch resta in attesa di indicazione di un porto sicuro, con richiesta inviata a LY, Olanda, MTA, ITA. Una motovedetta libica, con mitragliatrice a prua, è sopraggiunta a trasbordo ormai concluso e ha stabilito contatto radio senza fornire indicazioni. Ha poi lasciato l’area“.
Un porto sicuro che non sarà quello italiano. Lo ha ribadito il Vicepremier Matteo Salvini, riporta Tgcom24. All’indomani dell’approvazione del Decreto sicurezza bis, il Ministro dell’Interno ha ribadito come l’imbarcazione della Ong battente bandiera tedesca sia “una vera e propria nave pirata a cui qualcuno consente di violare ripetutamente la legge”. Salvini fa notare come l’operazione di salvataggio sia avvenuta in una zona di competenza libica, anticipando la guardia costiera di Tripoli. Per questo, “se farà rotta verso l’Italia, metterebbe a rischio l’incolumità delle persone a bordo, sottoponendole a un viaggio più lungo e disobbedendo alle indicazioni di chi coordina le operazioni di soccorso”.
“Evidente il collegamento tra scafisti e alcune ong”, continua il leghista. “Probabilmente solo qualche procuratore non se ne accorge, ma il resto del mondo sì”. Il riferimento è forse a Luigi Patronaggio, poi il leader della Lega spiega come, grazie al Decreto, sia prevista una norma che prevede la confisca dei mezzi pirati che non rispettano le leggi e le indicazioni. Previste anche multe da 10mila a 50mila euro per chi non rispetta il divieto di ingresso nelle acque territoriali.
Fonte: Sea Watch Twitter, TGCOM24, Salvini Twitter
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