Franco Iachi Bonvin, il tabaccaio che ha sparato ad uno dei ladri durante un tentativo di furto, avrebbe raccontato una versione dei fatti smentita dall’autopsia. Ma gli abitanti della zona sembrano essere dalla sua parte.
Aveva capito che qualcuno stava rubando nel suo negozio, una tabaccheria, sentendo provenire dei rumori dalla sua abitazione al piano di sopra. Così, a Pavone Canavese, alle porte di San Bernardo di Ivrea, un tentativo di furto è finito nel sangue dopo che Franco Iachi Bonvin, entrato nel magazzino, ha colpito e ucciso uno dei ladri, Ion Stavila, di origine moldava, sparando sette colpi. Il proprietario è finito indagato per eccesso di legittima difesa.
Ma, secondo quanto riporta l’Ansa, l’autopsia avrebbe smentito le ricostruzioni del tabaccaio. Il colpo sarebbe stato sparato dall’alto, probabilmente dal balcone di casa. Questo quanto emerge dall’esame autoptico, eseguito qualche giorno fa a Strambino, dal medico legale Roberto Testi. Franco Iachi Bonvin, quindi, non sarebbe sceso in cortile durante il furto e non avrebbe sparato dopo una colluttazione con i ladri. La ferita sul petto della vittima – colpito mentre si trovava sul marciapiede – è il foro d’ingresso, non di uscita del proiettile. Il tabaccaio, che nel primo interrogatorio si è avvalso della facoltà di non rispondere, sarà nuovamente ascoltato dal procuratore di Ivrea, Giuseppe Ferrando.
Per lui, però, la solidarietà dei negozianti e degli abitanti della zona che hanno manifestato appoggio verso il suo gesto. “Io sto con Franco”, questo un cartello lasciato all’esterno del tabacchino, riporta La Stampa. “Siamo con Franco”, ma anche “Siamo con te!”: questo il contenuto degli striscioni sbandierati durante una fiaccolata. La solidarietà delle persone, insomma, è nei confronti di chi ha sparato, non del ladro. A sfilare, c’è stato anche Gianluca Gavazza, consigliere regionale della Lega appena eletto in Piemonte, che ha preso parte a titolo personale.
Fonti: Ansa, La Stampa