Migranti, nuove norme: confisca delle navi, intercettazioni e agenti sotto copertura

Papa Francesco non manca occasione per auspicare una diversa politica di accoglienza, ma il Governo sembra tirare dritto sulla strada tracciata ormai da un anno. Il Decreto Sicurezza bis, uno dei principali motivi di scontro tra i vertici del Governo, è stato approvato dal Consiglio dei Ministri. Prima delle Elezioni europee il Premier Giuseppe Conte aveva posto un freno al provvedimento, fortemente voluto da Salvini. Oggi, dopo settimane di stallo, finalmente il via libera.

Decreto sicurezza bis cosa prevede - Leggilo

Si era concluso con un nulla di fatto l’ultimo Consiglio dei Ministri prima delle Elezioni Europee. Era il 22 maggio ed il Premier Giuseppe Conte aveva messo un freno al provvedimento fortemente voluto da Matteo Salvini, evidenziandone punti di criticità. Il decreto era già stato modificato rispetto alla sua prima stesura, per accogliere alcuni suggerimenti da parte del M5S e per andare incontro ai rilievi che erano stati evidenziati dall’Onu, su possibili violazioni dei Diritti Umani presenti nel decreto.

Alla fine il via libera è arrivato oggi – al termine di due ore di vertice a Palazzo Chigi. Matteo Salvini esordisce il conferenza stampa con un ironico “Habemus decretum”, esordisce in conferenza stampa lo stesso Salvini che parla di “un passo in avanti per la sicurezza del Paese”.

Le norme aggiuntive al “Decreto sicurezza uno” erano ferme a dodici e variano dalla questione migranti alla questione criminalità.

Entrando nel dettaglio, l’articolo 1 che inizialmente prevedeva multe da 10mila a 50mila euro per il comandante, l’armatore e il proprietario della nave i quali, soccorrendo i migranti, non si conformassero alle istruzioni dello Stato responsabile dell’area d’intervento e procedessero verso l’Italia, prevede ora una sanzione “in caso di violazione del divieto di ingresso, transito o sosta in acque territoriali italiane”. Diversamente da come era stato inizialmente previsto, non ci saranno sanzioni da 3.500 a 5.500 euro per ogni migrante trasportato, ma comandante, armatore e proprietario della nave dovranno pagare ognuno da 10 a 50.000 euro oltre la confisca della nave. Altre modifiche riguardano il ruolo del Prefetto per comminare multe. Il passo indietro sulle sanzioni legate al numero di migranti a bordo, come riportato dall’Ansa, si era reso necessario a seguito dell’intervento del Presidente della Repubblica che le aveva giudicate incostituzionali. Il passaggio più significativo del Decreto riguarda forse la confisca per le navi che non ottemperassero i divieti di transito nella acque territoriali.

Quanto all‘articolo 2, sarà il Ministro dell’Interno – e non quello delle Infrastrutture e trasporti – a dover “limitare e vietare il transito e la sosta di navi nel mare territoriale per motivi di ordine e sicurezza pubblica”. Dei provvedimenti presi dal Viminale si dovrà dare informazione al Ministero dei Trasporti e della Difesa. L’articolo 12 crea un “fondo di premialità” che il Ministero degli Esteri dovrà destinare ad interventi di cooperazione e ad accordi bilaterali “per la particolare collaborazione nel settore della riammissione di soggetti irregolari presenti sul territorio nazionale” da parte dei Paesi di origine degli immigrati. A questo proposito, per il 2019, sono previsti circa 2 milioni di euro.

Gli articoli 3 e 8 riguardano, nello specifico, il tema della giustizia. Grazie al primo, infatti, viene modificato il codice di procedura penale estendendo, ai reati associativi di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, la competenza delle Dda e la disciplina delle intercettazioni preventive al fine di contrastare l’organizzazione dei trasporti di migranti irregolari. L’altro, invece, prevede l’assunzione di 800 unità a tempo determinato, per 2 anni, con l’obiettivo di eliminare gli arretrati per quanto concerne l’esecuzione delle sentenze di condanna. Per tali assunzioni sono stati destinati 25 milioni di euro.

Norme di sicurezza, cosa cambia

All’interno del Decreto Sicurezza bis sono inoltre previsti inasprimenti delle sanzioni nei confronti di coloro che aggrediscono le Forze dell’Ordine. Chi usa scudi o altri oggetti o materiali imbrattanti o inquinanti per opporsi ad un pubblico ufficiale nel corso di manifestazioni è punito con la reclusione da uno a 3 anni; chi lancia o utilizza illegittimamente razzi, bengala, fuochi artificiali, petardi, fumogeni o usa bastoni, mazze o oggetti contundenti è punito con la reclusione da 1 a 4 anni.

Infine, per quanto riguarda la violenza negli stadi, è vietati ai club di “corrispondere, in qualsiasi forma, sovvenzioni, contributi e facilitazioni di qualsiasi natura, compresi biglietti e abbonamenti, a chiunque sia stato condannato, anche in via non definitiva, per reati commessi in occasione di manifestazioni sportive”. In aggiunta, verrà esteso il fermo a “coloro che risultino gravemente indiziati di un delitto commesso in occasione o a causa di manifestazioni sportive”.

Questo decreto sicurezza è un inizio e mi auguro che in fase di riconversione il Parlamento lavori a un rafforzamento delle misure per i rimpatri dei migranti irregolari“. Sono le parole del vicepremier Luigi Di Maio riportate dall’Adnkronos.

Parliamo di centinaia di migliaia di persone non identificate che girano liberamente in Italia – ha detto Luigi Di Maio -. Alla luce degli ultimi fatti di cronaca è opportuno che si affronti il tema seriamente e in tempi certi. Sono troppi i circa 500mila irregolari in Italia. Bisogna lavorare sul profilo internazionale in modo più approfondito e lo faremo da squadra“.

Papa Francesco: “Porti aperti alle armi, chiusi ai migranti”

Intanto il Pontefice punta il dito su una politica a suo dire doppia ed inammissibile: quella che vorrebbe porti chiusi alle navi che salvano vite umane nel Mediterraneo ma orti spalancati alle navi che trasportano armi per le guerre in Africa e Medio Oriente, da dove proviene la maggior parte dei migranti. Bergoglio parla apertamente di “ipocrisia” dell’Europa che parla di pace mentre produce e vende armamenti e respinge coloro che da quei conflitti fuggono. Le parole, annota il Manifesto, sono state pronunciate dal Pontefice durante l’udienza in Vaticano peri partecipanti alla Roaco, la Riunione delle Opere di Aiuto alle Chiese Orientali.

Gridano le persone in fuga ammassate sulle navi, in cerca di speranza, non sapendo quali porti potranno accoglierli, nell’Europa che però apre i porti alle imbarcazioni che devono caricare sofisticati e costosi armamenti, capaci di produrre devastazioni che non risparmiano nemmeno i bambini” ha detto il Pontefice. Alla fine di maggio – sono transitate, provenienti da Belgio e Francia, due navi battenti bandiera dell’Arabia Saudita, per fare rifornimento di armamenti per la guerra in Yemen.

La prima nave era, scrive l’Ansa, la Bahri Yanbu giunta a Genova e lì oggetto di proteste da parte di camalli e associazioni pacifiste. La seconda la Bahri Tabuk secondo Avvenire sarebbe arrivata all’alba e di nascosto a Cagliari ed è forse è riuscita a caricare armi, forse le bombe prodotte dalla Rwm di Domusnovas.

https://www.facebook.com/salviniofficial/videos/2359047687693565/

 

Fonte: Ansa, Adnkronos, Manifesto, Avvenire, Matteo Salvini FB

 

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